Riceviamo e pubblichiamo questo racconto a firma di Francesco Romano: “Racconti di ordinaria follia all’ospedale Antonio Perrino di Brindisi.
Mia madre ha avuto un incidente domestico e deve essere operata. È entrata in ospedale il 29 luglio e dopo dieci ore di attesa di cui sei ore per l’esito del tampone è stata ricoverata.
Ad oggi dopo quattro giorni di antidolorifici e flebo varie nessuno le sa dire quando avverrà l’operazione, si è lamentata con il medico per la non comunicazione del giorno dell’operazione e ha dovuto sentirsi dire anche che può fare quello che vuole, in modo molto sgarbato.
Possiamo anche parlare della disorganizzazione generale soprattutto tra portineria e ospedale, dove si creano file di persone che aspettano di entrare mentre comunicano gli orari che cambiano giornalmente.
Tutto ciò è inammissibile, una persona che non sa quando deve essere operata con numerosi problemi dovuti all’incidente, non autosufficiente e con dolori incessanti deve essere trattata in un modo del genere?
Da molti, troppi anni sentiamo parlare di malasanità, è ora di iniziare ad interpellare gli organi competenti creando pressioni affinché tutto ciò si risolva nel migliore dei modi. Io lo farò, vi invito a seguire il mio umile esempio”.
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