Offrire un aiuto e un sostegno concreto ai pazienti oncologici che non possono sostenere economicamente l’acquisto di una parrucca. Questo l’obiettivo dell’associazione “Un angelo per capello”. Un forte invito raccolto a Mesagne da Luisa Librale una giovane studentessa universitaria di 22 anni. Luisa, come tutte le ragazze della sua età, ama i suoi capelli lunghi. “Toccatemi tutto, ma non i capelli – era uno dei motti di Luisa”.
Fino a quando non ha deciso di provare a donare. “Dopo la morte di mio nonno decisi di impegnarmi, nel limite del possibile, nella donazione di qualcosa che facesse parte di me, per poterla dare a chi ne avesse bisogno. Cosí, appena compiuti i 18 anni, iniziai subito con la donazione del sangue”.
Una scelta quella della donazione del sangue seguita da tantissime persone, ma tagliarsi i capelli ancora non era nei suoi pensieri. “Un giorno però, guardando un programma di tutorial in tv, vidi una ragazza che aveva deciso di tagliare i capelli per donarli a qualcuno che ne avesse bisogno.
Questa cosa suscitò in me molta curiosità, dato che fino a quel momento non sapevo che si potesse fare una cosa del genere. Iniziai cosí a cercare su facebook qualche pagina che potesse darmi qualche informazione in più. Trovai “Un Angelo per Capello”, un progetto nato nel 2014, con la finalità di donare delle parrucche ai pazienti oncologici che non possono acquistarne una”.
Grazie all’accordo tra l’associazione con un’azienda di Bari specializzata nella progettazione e produzione di impianti in capelli umani, ogni 800 grammi di capelli e con un contributo economico, riceve una parrucca inorganica, che la stessa associazione dona poi gratuitamente a chi ne fa richiesta.
“Cosí ho donato la mia treccia lunga ben 30 cm, nonostante avessi pensato fino a quel momento: “toccatemi tutto, ma non i miei capelli”. Ma se ciò serve a far sentire a proprio agio qualcuno e a far spuntare un piccolo sorriso in questo momento di sconforto, rende felice anche me. “Non so per chi, ma so perché”: donare è Amore e non costa davvero nulla!” Ed è questa la vera lezione di vita che Luisa da ad ognuno di noi.