E’ davvero complicato organizzare un programma natalizio per una città come Mesagne con appena 4mila euro disponibili nel budget (la maggior parte dei fondi è stata spesa per le luminarie molto apprezzate dai mesagnesi). Eppure qualcosa organizzata da Comune si vede in giro. I presepi al Castello in questi giorni sono stati presi d’assalto dai mesagnesi e da qualche turista che viene da fuori. I visitatori sono rimasti davvero colpiti dalla bellezza di questi lavori di precisione messi in mostra, a tal punto che qualcuno ha pensato bene di portarsi a casa qualche souvenir (rubato il Gesù Bambino dal presepe che raffigura il Castello).
L’iniziativa del Babbo Natale sul calesse che andando in giro per la città ha portato nelle case di tanti bambini di Mesagne i regali natalizi, ha riscosso un successo senza precedenti. Un’idea semplice partorita dalla mente del Direttore Artistico Maurizio Piro che ha trovato la giusta collaborazione nell’assessore alla cultura Marco Calò.
Però in questa situazione di magra qualcosa purtroppo poi non funziona nel verso giusto. Ad esempio Ieri sera e nel giorno di Natale erano stati programmati gli artisti di strada ma per le vie del centro storico nemmeno l’ombra. Se non fosse stato per la presenza in piazza dei Commestibili dei ragazzi de “La Manovella” ieri sera non si sentiva nemmeno una nota natalizia per le piazze del cuore antico della città. Qualcuno avendo avuto la possibilità di leggere i depliant (una rarità che per evitare spese eccessive non sono stati stampati in gran numero) è uscito nella speranza di trovare qualche artista di strada, ma ha potuto visitare solo il piccolo presepe vivente organizzato dal Gruppo Storico in un locale privato. Il Direttore Artistico, mortificato per il cambio di programma, ha assicurato che gli artisti di strada torneranno a Mesagne nel giorno di Capodanno.
Che dire: questo Natale è segno dei tempi. Dall’inizio del suo mandato il Sindaco ha sempre detto che il problema principale del nostro Comune è il bilancio. Niente soldi e niente spettacoli. Si torna all’essenziale e si fa fede sull’iniziativa dei privati. In attesa che le cose cambino.