Si è svolto ieri, martedì 19 novembre, presso Tenuta Moreno a Mesagne un incontro per discutere del progetto per la salvaguardia delle dune costiere denominato ‘Innodunecost’ che vede coinvolti soggetti quali il Cetma, Centro di ricerche europeo di tecnologie design e materiali presso la Cittadella della Ricerca di Brindisi, Università del Salento, Federalberghi, fondazioni ed imprese territoriali. All’iniziativa hanno preso parte esperti, docenti e ricercatori con l’obiettivo di far conoscere l’attività che si intende svolgere, attraverso strumenti eco-friendly, per contrastare la vulnerabilità delle dune costiere in alcune aree dei nostri territori. Sono intervenuti quali relatori Giuseppe Roberto Tomasicchio (Unisalento), Rosario Dottoli (Cetma), Pierangelo Argentieri (Federalberghi), Raffaele Giampetruzzi (Athanor Consorzio Stabile), Filippo Picerno (Impresaservice), Letizia Lusito (Unisalento), Elisa Leone (Unisalento), Giorgia Verri (Cmcc). “Le fasce costiere sabbiose rappresentano un territorio di particolare interesse strategico per lo sviluppo, ma anche un ambiente dall’equilibrio delicato, dove il benessere economico e sociale e la protezione degli ecosistemi naturali devono combinarsi secondo un approccio sistemico e le finalità di una gestione integrata, condivisa e sostenibile della zona costiera”, si legge nella mission del progetto che già nei prossimi sarà operativo nel Salento e che poi si potrebbe sviluppare su tutto il territorio regionale. Tra le attività previste analisi e comprensione dell’utenza; modelli di interazione tra i diversi attori coinvolti; prototipazione e personalizzazione delle soluzioni; test e sperimentazioni; Demo lab ed infine analisi per la valorizzazione economica dei risultati. “Come Federalberghi siamo impegnati da tempo per trovare soluzioni utili a fermare l’erosione costiera. E’ un problema decisamente preoccupante per il settore turistico ma anche per quello ambientale. Gli ultimi dati parlano di oltre il 50% delle coste pugliesi a rischio. Quindi una situazione molto preoccupante per territori che si basano quasi esclusivamente sul turismo balneare – spiega Pierangelo Argentieri presidente di Federalberghi Brindisi e vice presidente regionale che poi aggiunge – questo progetto è importante perché intende intervenire con metodologie innovatine ecocompatibili proteggendo le coste in modo efficace e sostenibile”.