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Un Sanremo tra ieri, oggi e domani – di Carla Graduata

da Cosimo Saracino
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Sembra così piccolo Sanremo, quest’anno, visto dal mondo.
Siamo rotti, spezzati, dilaniati, dissanguati.
Fa quasi male vedere tanta luce, tanti colori, tanto sfarzo.
Amadeus ha traghettato la vecchia Italia, che nel 2020 non conosceva ancora il Covid, la crisi climatica, economica e politica verso una nuova Italia che si è risvegliata, 5 anni dopo, con i neofascisti al Governo.
Il mondo tutto intorno, intanto, è cambiato: il sangue, le guerre, i morti bambini.
Amadeus, come un Caronte del nuovo millennio, per rendere più leggera la traversata, ha scelto di puntare tutto su Giovani e Campo Largo.
I giovani, mai come in questi ultimi 5 anni, sono ritornati sul palco da Star, senza differenza tra Big e nuove proposte: tutti uguali, tutti artisti, tutti pronti ad interpretare la propria età ed il proprio sentire. Rispettati, finalmente, da un Adulto che non li ha mai giudicati ma solo ascoltati.
E, poi, c’è il Campo Largo.
Il PD non ha inventato niente, nemmeno stavolta: il Campo Largo è stato teorizzato, voluto e messo in pratica da Amadeus, già 5 anni fa.
Tutti sullo stesso palco: ricchi e poveri, belli e brutti, pro-vita e LGBQT, destra e sinistra, baci gay e famiglie perfette.
Fino al colpaccio di quest’anno: l’anti-meloniana Giorgia e la sovranista simpatizzante della Lega Lorella Cuccarini.
Tutti insieme appassionatamente a rappresentare un’Italia unita, proprio mentre Camera e Senato stanno per dividerla per sempre.

✅CO-CONDUTTORE
Nell’ultimo anno di conduzione (così sembra!), Amadeus cerca disperatamente un figlioccio che lo sostituisca. Ed ecco arrivare sul palco il Domani nei panni di un emozionatissimo Marco Mengoni.
Mengoni ha un talento unico: è bbono!
Poi sa anche cantare, poi è anche ironico ed istrionico.
Poi ha i denti perfetti, bianchi e lucidi, come se avesse ingoiato un intero tubetto di Colgate.
Poi ha le spalle di un nuotatore pluridecorato ed il “lavaturu” scolpito nel ghiaccio.
Poi ha il fondoschiena intarsiato nel marmo.
Poi è elegantissimo.
Poi le sue canzoni restano e resteranno per sempre (meraviglioso il medley a 00:04).

✅OSPITI
Ibrahimovic è simpatico esattamente come due anni fa.
Alle ore 22:09 sale sul variopinto palcoscenico dell’Ariston la tragedia di Daniela Di Maggio, la mamma di ‘Giogiò’ Cutolo, il 24enne che stava per diplomarsi al Conservatorio di Musica, ma è stato ucciso (ad agosto 2023), a Napoli, da tre colpi di pistola per aver difeso un amico.
Il rischio “melassa” è dietro l’angolo: la signora Daniela legge una lettera al figlio che non c’è più.
Io l’avrei fatto? No. Tutti quelli che conosco lo avrebbero fatto? No.
Ma chi sono io, chi siamo noi per giudicare la scelta di questa mamma e di tutte le persone che hanno perso un caro a causa di una mano violenta?
Ha più colpa lei a mostrare il suo dolore o chi l’ha invitata per speculare su quel dramma?
L’omaggio a Toto Cutugno, per me, è strazzamutande, ma si sa…io sono nazional-popolare!
Fiorello farebbe ridere anche se leggesse la lista della spesa: Fiorello, conducilo Tu, Sanremo, l’anno prossimo!

✅CANZONI IN GARA:
Prima della melodia, quest’anno arriva la geografia.
Sanremo 2024 è uno schiaffo in faccia a Michele Emiliano: “Michè, CRISTO NON SI E’ FERMATO A BARI!, Anzi!”.
Si alternano sul palco dell’Ariston, quest’anno, ben 5 artisti pugliesi: 2 cantanti leccesi, 1 gruppo mesagnese, 1 gruppo leccese e 1 cantautore tarantino.
Lì dove la Regione divide, l’ugola unisce: orgoglio salentino!

  1. Clara
    In un mix tra fiction e cantautorato, Clara esce dalla serie di Mare Fuori e, fasciata in un elegantissimo abito grigio-argento, ci regala una canzoncina fresca e ggiovane (con due g!).
  2. Sangiovanni
    I più piccoli lo adorano. La giacca ha le spalle più larghe di quelle di Mengoni. La canzonetta spacca.
  3. Fiorella Mannoia
    Da adolescente amavo la canzone “Quello che le donne non dicono”, cantata a Sanremo nel 1987 dalla Mannoia e scritta da Enrico Ruggeri. La prof.ssa del mio cuore mi invitò a leggere attentamente il testo, facendomi scoprire che solo un uomo avrebbe potuto usare “certe parole”. A distanza di quasi 40 anni, la Mannoia (vestita da sposa) cade nello stesso tranello, cedendo ad un uomo (suo marito) ed al figlio di Mogol il compito di tracciare quello che lei definisce un “Manifesto femminile”. Questa canzone mi piace quanto il film della Cortellesi: se servono ad avvicinare più gente possibile al femminismo allora ci sto, altrimenti…troviamo parole nuove, fresche e meno retoriche per parlare di noi Donne. La musica trascina (rivisitazione di Mannarino?), magari alla fine vince, ma – lo dico – non mi convince!
  4. La Sad
    Il verso “… vomito anche l’anima per sentirmi vivo dentro ‘sto casino” fa male al cuore. Quando, a chiusura dell’esibizione, urlano: “La musica c’ha salvato la vita!”, vorrei abbracciarli forte, forte.
  5. Irama
    C’è qualcosa di questo cantante che, evidentemente, non capisco. Per me rimarrà per sempre il fidanzatino di Giulia De Lellis dopo Andrea Damante (sì, escono tutti dallo zoo di SantaMariaDeFilippi).
  6. Ghali
    “Casa mia / Casa tua / Che differenza c’è”.
    La musica è orecchiabilissima. Le parole attuali. Il completo in paillettes celesti spopolerà in tutte le prossime occasioni importanti delle nostre vite. Da podio (o giù di lì).
  7. Negramaro
    FERMI TUTTI. Qui c’è la Puglia, ci sono i Sud Sound System (“Sciamu a ballare”), il mare, la speranza. Alla fine del brano, però, vorresti solo urlare: SI’ GIULIA’, RICOMINCIATE TUTTO!, fatecelo risentire ‘sto pezzo, per capire bene se ci è piaciuto o no e, soprattutto, fateci dimenticare l’organizzazione del vostro ultimo concerto all’aeroporto di Galatina, quando con Anna e Rosaria stavamo per rimanere in mezzo alla mogghia della campagna salentina, per sempre.
  8. Annalisa
    Annalisa si è rifatta la dentatura o la dentiera! La danno per vincente. Mbà!
  9. Mahmood
    Ogni volta che sale sul palco di Sanremo vince. Quest’anno…forse no: il testo è originale, la melodia già sentita. Sfoggia un meraviglioso abito della Maison Margiela firmata da John Galliano.
  10. Diodato
    Arriva Taranto a Sanremo. Quando nel 2020 Diodato vinse il Festival, pochi mesi dopo arrivò il Covid: Antò, non fare scherzi, quest’anno, che c’ho un impegno importante. La canzone ha una melodia tutta italiana. Profuma di podio.

⏩(Intanto alle ore 22:54 su La7 ci sono Elly Schlein e PierLuigi Bersani. PS nel 2021, durante il Festival di Sanremo, Zingaretti si dimise: Elly e tu?)⏪

  1. Loredana Bertè
    Pur essendo una delle più “anziane” in gara (73 anni), rimane la più giovane dentro (e con le gambe più belle fuori). Il testo è una dedica a se stessa e a tutti quelli che noi consideriamo “pazzi” solo perché liberi. Vorrei tatuarmi il suo verso “…sono pazza di me perché mi sono odiata abbastanza”. Non vince, ma se vincesse…
  2. Geolier
    Ha 23 anni, viene da Secondigliano e con lui, sul palco di Sanremo, stanotte sale l’orgoglio napoletano…oltre a tutti i miei nipoti che lo adorano.
  3. Alessandra Amoroso
    Alessandra vendeva camicie in un negozio storico di Lecce. Era allegra e solare anche allora. Vederla, oggi, sul palco di Sanremo, radiosa e piccolissima, fa credere nei sogni.
    La canzone parte lenta e, poi, si apre come i classiconi sanremesi. La danno vincitrice.
  4. The Kolors
    Dopo “Italodisco”, questo sarà il nostro nuovo tormento(ne), in auto, verso il mare, con Giorgino che ce la farà sentire milioni di volte…e dire che suo padre ascoltava solo i Pink Floyd!
  5. Angelina Mango
    A 12 anni avevo due certezze: a Papa Wojtyla piaceva Amedeo Minghi ed al prof. Canuto (religione) piaceva Mango. Siccome io facevo l’anticonformista, acattolica e comunista, li odiavo entrambi: Minghi e Mango, non il Papa e Giancarlo.
    Angelina, invece, mi piace: con Madame ha scritto il testo più bello ed originale del Festival (“una corona di spine sarà il dress code della mia festa”). Ritmo coinvolgente. Da podio.
  6. Il Volo
    Chiedo scusa a tutti i seguaci del trio (ma oltre mio cugino Cristiano, ne esistono ancora?): il testo è banale, trita e ritrita è la musica, vecchi sono loro.
  7. Big Mama
    Dopo l’esibizione de IL VOLO, Bigmama brilla luminosissima come la Schlein in mezzo a Renzi e Calenda. E’ giovane, è ribelle, ma, a differenza di Elly, è anche oltraggiosa.
  8. Ricchi e Poveri
    Li ricorderemo per altre canzoni, ma questa non è malaccio. Da apprezzare l’impegno: quanta energia a 77 e 76 anni!
  9. Emma
    Emma è la “poppita” per eccellenza: viene dalla provincia di Lecce, è spontanea, verace, sincera. Mi piace da sempre. La canzone convince, quanto lei.
  10. Renga e Nek
    Renga ha 55 anni e Nek 52. Quest’anno sono gli “adulti” del Festival, ai miei tempi erano le nuove proposte. Stasera un po’ scontati.
  11. Mr. Rain
    Dopo aver spopolato con “Supereroi” in tutti gli asili e le sagrestie d’Italia, quest’anno scopiazza le storie d’amore dei libri Harmony: per me è NO!
  12. Bnrk44
    A parte il nome del gruppo… la canzone resta nelle orecchie.
  13. Gazzelle
    All’1:00 sale sul palco dell’Ariston la poesia cinematografica.
  14. Dargen D’Amico
    La canzone merita di essere riascoltata ad un orario più decente, perché racconta la tragedia dei migranti. Poi, quando smette di cantare, Dargen lancia un monito: “Il nostro silenzio è corresponsabilità. Dio non accetta la scena muta. Cessate il fuoco!”.
  15. Rose Villain
    E’ più conosciuta a New York che in Italia. Non male.
  16. Santi Francesi
    Hanno vinto XFactor nel 2022. Con “L’amore in bocca” si balla e si piange.
  17. Fred De Palma
    Se avessi letto prima il testo di questa canzone…quante tragedie d’amore mi sarei evitata, Fred mio!
  18. Maninni
    E’ di Bari. Quindi, Cristo si è fermato, un po’, anche lì. E’ carino, ha la faccia pulita, esibizione più che sufficiente.
  19. Alfa
    Ore 1:43. La mia lucidità è messa a dura prova da quasi 5 ore di Festival. La canzone è orecchiabile: la riascolteremo in radio.
  20. Il Tre
    Gli ultimi non saranno i primi. Non so se per l’orario, per il pensiero che tra un po’ indosserò di nuovo i panni di Fantozzi, o per il verso “Mi rubi l’anima”. Da riascoltare da sveglia.

✅CLASSIFICA UFFICIALE
Per la prima serata, le canzoni sono giudicate dalla Giuria della Stampa, Tv e Web.
Questo il podio del 6.2.2024:
3) Annalisa (Mbà!)
2) Angelina Mango (Si!)
1) Loredana Bertè (Siiiiii!)

✅MENZIONE D’ONORE
A quelli che non hanno ancora fatto pace con la vita. Alle loro storie di rabbia, di dolore, di depressione. Agli irrisolti.
E a quelli che hanno già vissuto, già sofferto, già capito, già superato. Ai risolti.
Ai contrasti tra i due mondi: contrasti lessicali, stilistici, musicali.
Alla classica Mannoia che entra con un elegante vestito bianco in pizzo e usa parole rassicuranti.
Ai LaSad che hanno i capelli colorati e le borchie sul corpo e scelgono parole nuove per descrivere il loro male di vivere.
Alle melodie classicheggianti e alle sonorità di un mondo che sta nascendo.
Al vecchio e al nuovo.
A chi tenta invano di mettere ordine in questo universo senza capire che solo il caos è vita.
E a tutti quelli che, pur essendo fan della musicalità, vogliono, comunque, conoscere e capire i linguaggi disarmonici di questi germogli di futuro.

✅MENZIONE D’ONORE DA CASA
A Livia (12 anni), a Sveva (9 anni) e ad Emma (7 anni) che da giorni hanno preparato le loro “Schede voti per Sanremo” e che sono sedute in prima fila sul divano della “Casa delle Risate!” a guardare Sanremo con papà e mamma.
Ai riti famigliari che si perpetuano di anno in anno, di mamma in figlia, di generazione in generazione, di ieri in domani.
Alle nostre famiglie: piccole, grandi, strette, allargate, nuove e vecchie. Al profumo delle nostre abitudini, al ripetersi dei nostri gesti. A Sanremo, a Chi l’ha visto, al Paradiso delle Signore, a Capitol e a Beautiful, alla Tribuna Politica, a Fantastico, al Processo del Lunedì, e a tutte le trasmissioni che hanno unito l’Italia, facendoci sentire parte di un’unica grande famiglia chiamata Italia.


Prima di chiudere, non posso far finta di niente!
Quest’anno si vota per le Europee e per le Comunali.
Mentre Amadeus non sa se ricandidarsi come conduttore del Festival di Sanremo per la sesta volta consecutiva ed Elly Schlein è indecisa se presentarsi come capolista alle elezioni europee, c’è un’unica certezza: in Italia si ricandida solo chi vende sogni e non solide realtà.

A domani.

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