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Una nuova scoperta a Muro Tenente

da Cosimo Saracino
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Scavi archeologici in corso in questi giorni presso il sito di Muro Tenente a Mesagne hanno permesso di mettere in luce alcuni tratti di una strada glareata che, per orientamento e caratteristiche costruttive, risulta pertinente allo stesso asse viario già individuato nel corso di precedenti indagini condotte tra il 2016 e il 2021 sia all’interno che all’esterno dell’area occupata dell’abitato antico.

I saggi archeologici, eseguiti in un appezzamento recentemente acquisito dall’amministrazione comunale di Mesagne, rientrano tra le attività di archeologia preventiva disposte dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce nell’ambito di un progetto di risistemazione dell’area antistante il Parco archeologico di Muro Tenente, gestito grazie ad un accordo che coinvolge i comuni di Mesagne e Latiano. L’intervento in corso, volto a verificare la sopravvivenza e lo stato di conservazione dell’arteria stradale, sta consentendo di documentare lo sviluppo del tracciato immediatamente al di fuori della cinta muraria del centro messapico di Muro Tenente, tradizionalmente identificato con la località di Scamnum, riportata nella Tabula Peutingerianalungo il percorso della via Appia.

Nei tratti in corso di scavo, come anche nelle porzioni già indagate nei pressi della cosiddetta “Porta di Ponente”, la strada, che presenta una larghezza di circa 5 m, appare costituita da una carreggiata in pietrame di varia pezzatura delimitata su entrambi i lati da crepidini in blocchi di calcarenite.

A breve distanza di tempo dalla conferenza dello scorso novembre presso la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, nella quale sono stati comunicati al pubblico gli esiti delle ricerche promosse dal Ministero della Cultura nell’ambito del progetto “Appia Regina Viarum” condotte in sinergia con la Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Subacqueo, il recente rinvenimento aggiunge un ulteriore tassello alla conoscenza del paesaggio antico e del sistema stradale della via Appia.

Gli interventi di scavo, eseguiti sul campo dagli archeologi della cooperativa Impact, proseguiranno nei prossimi giorni, per consentire una più accurata valutazione dello stato di conservazione della strada e definire le migliori modalità per la tutela, la conservazione e la valorizzazione di questa importante testimonianza archeologica.

«Si tratta di un’ulteriore conferma della rilevanza del sito di Muro Tenente nel sistema viario dell’Appia antica. Questo importante ritrovamento giunge mentre si stanno definendo le ultime fasi per la presentazione all’UNESCO della candidatura della “Via Appia-Regina Viarum” all’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. Al riguardo, siamo consapevoli come ciò possa contribuire scientificamente, aggiungendo un nuovo tassello che sostanzia e avvalora ulteriormente un progetto così importante»ha commentato il Soprintendente Francesca Riccio.

 

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