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Un uomo, soffocato da debiti per 458.000 euro verso l’Agenzia delle Entrate Riscossione, ha finalmente trovato una via d’uscita. Ogni tentativo di rateizzazione o rottamazione era risultato vano, con rate insostenibili che lo lasciavano in una situazione finanziaria disperata. L’ex Equitalia aveva avviato diverse procedure esecutive per recuperare il proprio credito, inclusi i pignoramenti sul conto corrente, impedendogli di continuare a lavorare.
Ma una soluzione esisteva. Grazie alle procedure di sovraindebitamento disciplinate dal nuovo Codice della Crisi, il debitore, difeso dall’Avv. Luca D’ERRICO, è riuscito ad ottenere lo stralcio di ben 400.000 euro, accettando di pagare il restante in rate compatibili con le sue entrate finanziarie. Questo gli ha permesso di interrompere i pignoramenti in corso e di riprendere la sua attività lavorativa.
Il Tribunale di Brindisi, in composizione collegiale, ha disposto l’apertura della procedura e la sospensione di tutte le esecuzioni in corso, restituendo finalmente un po’ di sollievo all’istante.
“L’introduzione delle procedure previste dal nuovo Codice della Crisi dell’impresa e dell’insolvenza (ex legge 3/2012) rappresenta una risorsa preziosa per chi si trova in stato di sovraindebitamento,” commenta l’Avv. Luca D’ERRICO. “Questi strumenti consentono di stralciare debiti sia verso istituti privati come banche e finanziarie, sia verso l’Erario. Purtroppo, nonostante la diffusione mediatica, sono ancora poche le persone che vi accedono. In Italia, circa 7 milioni di abitanti (1 famiglia su 4) sono a rischio di povertà assoluta. Non solo privati cittadini, ma anche imprenditori e professionisti stanno vedendo peggiorare la propria situazione debitoria.”
L’Avv. D’ERRICO sottolinea che questa situazione è destinata a peggiorare, a causa dei recenti rincari sui beni di prima necessità. Le procedure di sovraindebitamento, quindi, non solo costituiscono uno strumento valido, ma spesso sono l’unica ancora di salvezza per chi desidera liberarsi dai propri debiti. “Ovviamente, ogni situazione è diversa e deve essere valutata attentamente prima di procedere con un eventuale ricorso in Tribunale,” conclude l’Avv. D’ERRICO.
Questo caso dimostra che, anche nelle situazioni più disperate, esistono soluzioni legali che possono offrire una seconda possibilità a chi è schiacciato dai debiti.