C’erano i rappresentanti di tutte le parrocchie che, in questi 25 anni di sacerdozio, don Giuseppe Pendinelli ha servito con dedizione: da San Pancrazio a Brindisi, passando per Veglie e arrivando infine a Mesagne.
Oggi, la chiesa di San Pio da Pietrelcina brillava dell’affetto sincero di tanti parrocchiani, accorsi per festeggiare il loro pastore in un’occasione così speciale.
A presiedere l’Eucaristia è stato l’arcivescovo di Brindisi-Ostuni, mons. Giovanni Intini, che durante l’omelia ha condiviso tre immagini simboliche dedicate a don Giuseppe e a tutti i sacerdoti presenti: il sacerdote, ha detto, deve essere Pastore, Pescatore e Maestro. Un trittico che racchiude le dimensioni fondamentali della missione sacerdotale: guidare, accogliere, insegnare e creare condivisione.
Alla celebrazione per il 25° anniversario di ordinazione di don Giuseppe erano presenti anche le autorità cittadine: in prima fila l’intera giunta comunale, alcuni consiglieri e il sindaco Toni Matarrelli. Accanto a loro il vicequestore Giuseppe Massaro, dirigente del Commissariato di Mesagne, il vicecomandante della stazione dei Carabinieri Angelo Torrone e il comandante della Polizia Locale Antonio Ciracì.
L’emozione più forte l’ha dimostrata proprio don Giuseppe quando nei saluti finale ha fatto difficoltà nel continuare il suo discorso di ringraziamento. Non ha dimenticato nessuno e ha voluto rivolgere un pensiero particolare ai vescovi che nel tempo ha conosciuto e ai sacerdoti di Mesagne a cui ha rivolto le sue scuse sincere “se qualche volta non sono riuscito a creare comunità “, ha detto. La presenza silenzio è della famiglia in particolare di mamma e papà sono stati l’elemento più arricchente di un momento comunitario davvero indimenticabile.
Al termine della messa, un momento conviviale in piazza Caduti di Nassirya ha concluso una serata carica di emozioni, simbolo dell’affetto profondo che la comunità cristiana di Mesagne nutre per il suo parroco.