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Va bene discutere della nuova Giunta ma i mesagnesi attendono i programmi

da Cosimo Saracino
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Negli ambienti politici locali sembrano tutti in affanno per trovare la quadra intorno ai nomi da proporre al sindaco per la composizione della nuova giunta. Ai crocicchi delle piazze ci sono i soliti “facili profeti” che hanno da tempo i nomi in tasca e sono contenti e soddisfatti di conoscere prima di tutti la composizione. Ma è davvero sufficiente tutto questo per la nostra città? Pochi o quasi nessuno, invece, sono coloro i quali discutono seriamente di futuro e di programmi. Tra le poche voci che si sono alzate su questo fronte c’è da annoverare Pompeo Molfetta che durante l’ultimo consiglio comunale, nelle dichiarazioni al bilancio di previsione, ha tracciato una roadmap (per la verità sintetica e scarna) per i prossimi due anni: aiuto alle famiglie in difficoltà, giovani-lavoro, completamento del rifacimento strade. Per il resto solo silenzio. Anzi tante parole sui nomi e sulle deleghe che per scelta QuiMesagne non ha voluto raccontare. A nostro avviso sarebbe più opportuno che i partiti di maggioranza si interroghino su che cosa e come fare le cose necessarie per la nostra città.

Con il programma di approfondimento, edito dalla nostra testata, dal titolo #PiazzaPortaGrande abbiamo voluto affrontare alcuni temi che ci sembrano fondamentali per lo sviluppo economico di Mesagne. Primo fra tutti il turismo e i servizi da proporre alle tante persone che scelgono la nostra città come meta. Ma questo è solo uno degli obiettivi che a nostro parere dovrebbe essere scritto in neretto nell’agenda della prossima giunta (chiunque ne faccia parte). Bisogna dare una risposta alla vicenda legata alla raccolta dei rifiuti, magari prendendo esempio da città a noi vicine come Melpignano che in questo campo è diventata punto di riferimento. Quindi sviscerare gli argomenti collegati al territorio fertile che circonda Mesagne, la sua agricoltura e gli eventuali progetti di sviluppo che si possono creare. E poi la partecipazione vera dei cittadini alla vita della comunità, e poi lo sviluppo della zona industriale, e poi l’urbanistica con le prospettive di sviluppo o di riqualificazione, e poi…..

Insomma crediamo che questo balletto di nomi sia diventato stantio e specchio di una politica polverosa e di vecchio stampo. Forse è arrivato il momento di finirla e iniziare la discussione sui temi da consegnare al sindaco e alla nuova giunta per dare loro la possibilità concretizzarli in poco più di 24 mesi. Cosimo Saracino

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