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Venerdì 10 agosto nell’atrio del Castello alle 21.30, per la rassegna Musica d’autore del Circolo Arci La Manovella, andrà in scena “Un nido per la tua voce – Tagore e l’arte di raccontare l’amore”. Il reading con musica e danza vedrà la partecipazione di Rita Greco (voce), Anya Nova (danza Khatak) e Luca Sparro (chitarra e Bansuri). Poeta, prosatore, drammaturgo e filosofo bengalese, Tagore nacque nel 1861 a Calcutta da una famiglia appartenente dell’alta aristocrazia che svolse un ruolo importante nella vita culturale, artistica, religiosa e politica del Bengala. Partendo dalla contemplazione della Natura, Tagore giunge ad una concezione monistica, al credo nell’Assoluto, l’Uno che si trova nell’immensità dei cieli, nella varietà della natura, nella profondità della coscienza. La visione cosmica di Tagore si configura nell’oscillazione tipicamente indiana fra panteismo e teismo, nella ricerca sospirosa di Dio e nell’accettazione della vita in ogni suo aspetto. Per Tagore l’amore è la vita stessa, che scorre rapida o scivola, come il fiume.
Lunedì 13 agosto secondo appuntamento con la rassegna Musica d’autore del Circolo Arci La Manovella che ospiterà, sempre nell’Atrio del Castello Normanno Svevo con inizio alle 21.30, il concerto dei Kërkim . Il progetto Kërkim nasce a Lecce nel Novembre del 2012 sulla scia di un percorso di ricerca musicale che vuole legare tutte le terre del bacino del Mediterraneo attraverso lo studio delle sonorità: musica mediorientale, flamenco, Balkan, folk salentino e campano, Grecia e Albania. Da quest’ultima terra prende il nome, nel suo significato di ricerca e osservazione, un continuo movimento reso possibile dal dialogo, essenza della worldmusic. Il quintetto intreccia le esperienze e le provenienze musicali di ogni singolo componente, tracciando una strada comune nel viaggio che dalle coste salentine attraversa la Croazia, fa tappa in Macedonia e dalle fisarmoniche Rom arriva ai clarinetti turchi, saluta la Grecia e infine torna in Italia, portando nelle composizioni quelle frequenze, quei ritmi e quei colori, riletti e riarrangiati.