“Contribuire al riordino normativo dei Consorzi di Bonifica affinchè possano riprendere il loro ruolo a sostegno e sviluppo dell’agricoltura con efficienza e produttività “. E’ quanto auspica il consigliere regionale Mauro Vizzino all’indomani dell’insediamento della commissione di indagine sui Consorzi di Bonifica sottolineando la “necessità di produrre norme che possano assicurare tranquillità alle aziende agricole di ricevere servizi e benefici dal lavoro degli addetti alla bonifica”. “Dobbiamo interrogarci – afferma l’esponente brindisino del Gruppo Emiliano Sindaco di Puglia, componente della commissione di indagine – su come uscire dall’attuale situazione di deficit per consentire ai nascenti enti di poter operare nella totale indipendenza, a cominciare dalla individuazione delle modalità di concorso dei privati alle spese di bonifica. Per questo – evidenzia Vizzino – “il lavoro della commissione di indagine deve cominciare dall’analisi accurata della situazione specifica per ciascuno dei consorzi senza consentire più sperperi, come è accaduto, ad esempio, all’Arneo dove sono stati affidati a società esterne il piano industriale e il piano di classifica ignorando le capacità e le professionalità interne”. Vizzino ricorda, inoltre, non senza esprimere preoccupazione, che “ad oggi – come ha dichiarato di recente lo stesso Commissario Pagliardini nel suo intervento al Congresso Regionale della Copagri – i consorzi di bonifica non sono nelle condizioni di avviare i lavori necessari ad assicurare la prossima campagna irrigua senza il concorso degli agricoltori che dovranno anticipare tutte le spese se vorranno l’acqua nei propri campi. E questo – prosegue Vizzino – senza dimenticare che la tariffa dei consorzi di bonifica è di 0,75 euro al metro cubo mentre nelle zone dove la gestione dell’acqua è affidata all’Arif la tariffa è diversa, 0,45 euro a metro cubo, con una evidente disparità di trattamento”. Insomma – conclude Vizzino – “alla commissione di indagine del consiglio regionale tocca un lavoro importante per il futuro della nostra agricoltura così già duramente penalizzata dalle regole europee”.