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“Voglio il mio tempo” – di Damiano Pacciolla

da Cosimo Saracino
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IMG_0555 (1)Pratico sport fin da bambino, mio padre mi ha trasmesso la sua propensione  all’agonismo ma qualche anno fa, ho maturato con sofferenza la decisione di abbandonare l’agonismo nel tennis e nel nuoto per dedicarmi alla mia famiglia e donare il mio tempo libero ai miei due adorati figli. Un bel giorno però per tenermi in forma ed eliminare la classica pancetta del quarantenne iniziai a correre, prima con amici e poi, per migliorarmi, mi iscrissi alla A.s.d. Atletica Mesagne. Da allora, esattamente 14 mesi fa, non mi fermo più e come se la corsa mi avesse restituito la voglia di gareggiare e misurarmi con gli altri, portandomi ad entrare nel circuito provinciale e regionale Fidal nei 10 km e 21 km su strada.

Sveglia alle ore 6:00, corro il mercoledì ed il venerdì, circa un’ora alternando gli allenamenti in base ad una precisa scheda, pranzo calibrando la giusta quantità di carboidrati e proteine per non appesantirmi ma per avere il necessario apporto calorico a far recuperare il corpo e sopratutto la mente. Quindi penso già all’allenamento del prossimo giorno e poi alla gara della domenica successiva, nella quale il cuore batterà più forte del solito, non solo per lo sforzo, ma anche per l’emozione impagabile di gareggiare, onestamente ad armi pari con migliaia di donne e uomini di tutte le età e provenienza.

FullSizeRenderLo sportivo, l’agonista sa bene cosa vuol dire “andare oltre”, cercare il proprio limite, mio padre scomparso cinque anni fa me lo ha insegnato fino agli ultimi istanti della sua vita ed io farò lo stesso con i miei figli. Lui, Angelo Raffaele Pacciolla, per gli amici Ninì, ha sempre combattuto con tutto se stesso, nella vita, nel lavoro e nello sport e per ultimo anche nella sua terribile malattia; mi ripeteva: “voglio il mio tempo” ma io non capivo, non interpretavo completamente questo suo pensiero. Correre per ore in solitudine, per le campagne, con le intemperie, con il corpo e con ogni singolo muscolo e tendine che grida dolore e mi supplica di fermarmi, io vado ed andrò sempre avanti per la mia strada e finalmente ora anche io grido a me stesso: “voglio il mio tempo”. Domenica 2 aprile 2017 correrò la Maratona di Roma, 42,195 km, e io avrò un vantaggio rispetto ai 20.000 iscritti da ogni dove del mondo, perchè io correrò con mio padre, per mio padre. Damiano Pacciolla

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