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Zona Rossa – di Pier Luigi Lopalco

da Cosimo Saracino
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L’assessore alla sanità della Regione Puglia scrive su Facebook: Un grafico racconta la pandemia meglio di mille parole.

La prima ondata è quella d’autunno. Si impenna ad ottobre e raggiunge il picco in novembre. La Puglia durate la seconda ondata non conosce zona rossa e l’effetto si vede dal fatto che la curva decresce lentamente e va avanti con un lungo plateau.

La terza ondata, sostenuta dalla variante inglese, presenta una impennata altrettanto veloce ma, grazie al precoce intervento della zona rossa, un altrettanto veloce decremento.

Il ‘dentino’ che si osserva in fondo è il risultato dei contagi intrafamiliari nel fine settimana pasquale. Si osserva in tutte le province pugliesi. Si ripete in quasi tutte le regioni italiane.

Quel dentino, ahimè, porta l’incidenza dell’ultima settimana di valutazione a 262 casi x100.000 e decreta un’ulteriore settimana di zona rossa per la Puglia.

Dobbiamo fare tesoro di questa esperienza. Il virus si controlla con i nostri comportamenti. Non finiremo mai di dirlo.

Non mi dite che non si fanno tamponi e non si fa tracciamento. Se fosse vero, troveremmo meno positivi e l’incidenza sembrerebbe più bassa. Se siamo in zona rossa è proprio perché facciamo diagnosi per cercare di fermare la diffusione del virus.

Il virus non si imbroglia, con il virus non si scherza. Siamo ad un passo dall’uscita definitiva dal tunnel. Un ultimo sforzo collettivo e ce la facciamo.

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1 commento

Emilio Gianicolo sabato, 17 Aprile 2021 - 17:56

Ciao Cosimo!

E’ certo molto rassicurante sapere dall’assessore Lopalco che i pugliesi e le pugliesi siano ad un passo dalla fine del tunnel. Questo rassicura anche chi, da lontano, osserva la situazione attuale con preoccupazione per i propri cari.

Mi piacerebbe essere d’accordo con l’assessore ma trovo che la sua analisi non richiami un punto centrale: la pressione che attualmente in Puglia si sta osservando nelle terapie intensive. I dati dell’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (https://www.agenas.gov.it/covid19/web/index.php?r=site%2Findex#) disegnano infatti un quadro impietoso.

L’occupazione dei posti letto in terapia intensiva in Puglia e’ in continuo aumento. La percentuale di occupazione dei letti e’ attualmente pari al 48% contro il 37% della media nazionale, che al contrario della Puglia mostra una tendenza alla diminuzione.

Mi permetto di suggerire all’assessore cautela nelle dichiarazioni e nelle previsioni. Anche nel recente passato, si era alle soglie di San Valentino e gli operatori della ristorazione mordevano il freno per riaprire, si passo’ con molta, troppa!, facilita’ in zona gialla, proprio in virtu’ di una rettifica dei dati delle terapie intensive. Ecco questa scelta non fu – come mostra il grafico dell’assessore – e come mostrano i dati delle terapie intensive esattamente un toccasana per la salute delle pugliesi e dei pugliesi.

Si dice che “quando le fonti parlano, gli storici parlino sottovoce”. Il detto vale anche per studiosi di altre discipline.

Un saluto a Mesagne ed alla Puglia.
Emilio Gianicolo

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