Mesagne Bene Comune si è fatta portavoce negli anni della necessità di censire e valorizzare il patrimonio comunale, di destinare spazi alle associazioni e terreni agricoli ai disoccupati. Nell’ottobre del 2016 abbiamo protocollato la prima richiesta di uno spazio condiviso coinvolgendo una rete di associazioni, nella convinzione che fosse necessario raccordare le migliori esperienze del territorio e individuare i bisogni collettivi. Abbiamo sollecitato tutte le recenti amministrazioni, le richieste sono state puntualmente disattese e ignorate.
L’emergenza Covid ha decimato le associazioni della città, alcune hanno chiuso per l’impossibilità di svolgere le proprie attività, altre per l’insostenibilità di affitti, costi di gestione, utenze. Abbiamo assistito alla trasformazione di luoghi vissuti da centinaia persone, sedi di iniziative culturali, artistiche, musicali, in magazzini ad uso delle attività di ristorazione, vorace monocoltura che sembra divorare il centro storico.
La rinascita di Mesagne e del suo centro storico deve necessariamente includere il mondo associativo e le istanze culturali.
Accogliamo positivamente la notizia dell’imminente pubblicazione di un bando che prevede l’assegnazione alle associazioni di 9 immobili comunali.
Chiediamo che il bando valorizzi e non “favorisca”, che sia scritto con l’obiettivo di premiare la qualità dei progetti, il curriculum dei partecipanti, la capacità di mettersi in rete, e che sia gestito con totale trasparenza.
Alle associazioni è stato chiesto di iscriversi al Registro Regionale delle Associazioni, condizione non prorogabile per partecipare al bando e per avere rapporti con qualsiasi ente pubblico “dovranno risultare iscritte agli albi regionali, ai sensi del lgs. 117/2017 (codice del terzo settore)”. Ci siamo iscritti, abbiamo adeguato lo statuto, ci siamo fatti carico di lunghi oneri burocratici e non piacevoli costi economici.
Nella delibera di giunta il requisito di partecipazione è invece l’iscrizione all’Albo delle Associazioni della Città diMesagne. Immaginiamo si tratti di una svista e lo segnaliamo all’Amministrazione, per evitare che qualcuno possa interpretare questo cambiamento come “cortesia” per qualche ritardatario o “favore” per qualche soggetto amico.
Il requisito di partecipazione deve essere l’iscrizione al Registro Regionale delle Associazioni.
Chiediamo che l’offerta di immobili si estenda e candidi uno o più spazi inutilizzati della città all’avviso regionale Luoghi Comuni.
L’avviso permette ad associazioni giovanili di accedere ad un finanziamento fino a 40.000 EURO per realizzare progetti all’interno degli spazi candidati dai comuni. Correva l’anno 2019 quando apprendevamo che l’annuncio proclamato dalle attuali assessore Saracino e Scalera di candidare ben tre spazi comunali all’avviso regionale Luoghi Comuni, non aveva mai visto la luce.
Non c’è possibilità, ad oggi, per ragazzi con meno di 35 anni di mettersi intorno ad un tavolo a scrivere un progetto che potrebbe permettere loro di ricevere un finanziamento a fondo perduto fino a 40.000 euro. Rimane loro un ricco ventaglio di scelte su dove bere e mangiare in città.