Dopo la notizia positiva dell’inserimento di Mesagne nella top ten delle città candidate a “Capitale Italiana della Cultura 2024”, oggi arriva quella negativa di esclusione dalla corsa per diventare “Capitale del libro 2022”. Il dossier presentato dagli uffici comunali non ha convinto la giuria che ha scartato la proposta di Mesagne. Una notizia che certamente non adombra il percorso in salita verso il 2024, ma che lascia l’amaro in bocca per una occasione mancata.
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Il Ministero della Cultura (MiC) ha reso noto che la Giuria della “Capitale italiana del libro” per l’anno 2022, presieduta da Marino Sinibaldi, Presidente del Centro per il libro e la lettura, e composta da Gerardo Casale, Stefano Eco, Cristina Loglio e Valentina Sonzini, dopo un’attenta valutazione dei dossier delle sedici città candidate ha selezionato i progetti presentati dai Comuni di Aliano, Barletta, Costa di Rovigo, Ivrea, Nola, Pistoia, Pescara e Pordenone.
Le otto città finaliste sono state convocate in audizione la settimana prossima per la presentazione pubblica e l’approfondimento del progetto, ai fini della valutazione finale. Al termine delle audizioni, la Commissione indicherà la città vincitrice al Ministro Franceschini per la proclamazione e la successiva assegnazione del titolo da parte del Consiglio dei Ministri. Il progetto della Città a cui verrà conferito il titolo di “Capitale italiana del libro” per il 2022 sarà finanziato con mezzo milione di euro dalla Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore erogati tramite il Centro per il libro e la lettura. Il titolo di “Capitale italiana del libro” è stato istituito dalla legge n. 15 del 13 febbraio 2020. Nelle precedenti edizioni sono state Capitali italiane del libro le città di Chiari nel 2020, titolo attribuito per legge dal Consiglio dei Ministri nella prima edizione e Vibo Valentia nel 2021, all’esito di un’apposita selezione.