L’immagine finale di Mesagne che viene dipinta dal Sindaco nella relazione al bilancio di previsione 2017 è più luminosa rispetto a quella degli anni precedenti. Ci sarebbe una ripresa economica nelle casse comunali dovuta ad un discreto dinamismo imprenditoriale. La strada tracciata da qualche tempo da Pompeo Molfetta rimane confermata: taglio alle spese improduttive e lotta all’evasione.
Ci sarebbe un cumulo di residui attivi non riscossi che solo sul versante delle entrate tributarie e contributive si può stimare pari a 8,5 ml di euro la metà dei quali sono imputabili a ruoli TARI non incassati nell’ultimo triennio. “Gli strumenti operativi per avviare un deciso processo di risanamento del bilancio – insiste il Sindaco – sono quelli di migliorare la capacità di riscossione soprattutto attraverso una più decisa lotta all’evasione e quello di tagliare la spesa improduttiva con una decisa lotta agli sprechi”. Molfetta nella relazione al bilancio di previsione promuove se stesso e l’Amministrazione comunale definendo il Comune capace di “cogliere, sostenere e diversificare il fronte degli investimenti pubblici/privati con una mission ed una visione che è quella di realizzare opere che siano in grado di migliorare la qualità urbana , la qualità di vita dei cittadini e di sostenere i processi di sviluppo compatibili con la vocazione storica-culturale-ambientale della nostra città”. Su questo argomento la città negli ultimi giorni si è ribellata e chiede un confronto diretto.
Il Primo Cittadino, però, onestamente sostiene che “nelle more di una ripresa rimane alto il rischio di espulsione sociale di molte fasce deboli di cittadini che stanno rimanendo indietro e per i quali non sono garantiti livelli minimi di assistenza e sostegno sociale a causa dei corposi e continui tagli dei trasferimenti statali e regionali”. Se le entrate tributarie aumentano ci sono da risolvere “i problemi ordinari di un bilancio che nella sua parte corrente è piuttosto asfittico con problemi strutturali legati al deficit di cassa e all’abnorme cumulo di residui attivi non riscossi, si può dire che i problemi sono stati ben individuati ma non altrettanto ben aggrediti. Su questo fronte bisogna lavorare con maggiore fermezza e rigore cercando di far crescere operativamente l’apparato amministrativo sul versante della riscossione e dei tagli alla spesa improduttiva”. In futuro, quindi, aspettiamoci sacrifici nelle spese definite improduttive, speriamo in una soluzione dei tanti stalli per le opere pubbliche e maggiori controlli per chi in questi anni non ha pagato quanto dovuto.