Da quando sono iniziati i lavori per la pulizia della Porta Grande tanti cittadini ci hanno segnalato diversi dubbi sulle opere di restauro a cui non sappiamo rispondere per incompetenza in materia. Per questo motivo ci permettiamo di girare le domande ai diretti responsabili dell’opera (tecnici comunali e assessore ai lavori pubblici) nella speranza che qualcuno abbia voglia e tempo per rispondere. Avevamo segnalato qualche giorno fa che sulla facciata principale della Porta Grande dopo la pulizia e il restauro erano rimasti dei ganci in ferro che probabilmente i responsabili tecnici hanno lasciato lì per un successivo utilizzo.
Questa mattina, invece, più di qualche mesagnese ci ha fatto notare che la ditta incaricata al restauro per poter mettere in sicurezza l’impalcatura ha dovuto forare il carparo di cui sono fatte le facciate interne del monumento e le due colonne che si trovano al limite della Porta Grande. Non uno, due, tre buchi ma tanti fori, noi ne abbiamo contati una ventina, che probabilmente verranno richiusi una volta smontata la struttura. Ma era davvero necessario forare l’antico carparo? Non esiste un sistema differente per mettere in sicurezza la struttura?
Inoltre, la presenza del tubo di plastica con all’interno il cavo elettrico per l’alimentazione del nuovo impianto di illuminazione e fatto passare in bella vista sul lato sinistro del monumento non è passato certo inosservato. Anzi! Sembra un lavoro per “supermercati o per aziende supermoderne” ci dice un cittadino impegnato nella vita culturale della città. In altri centri storici le Amministrazioni fanno le lotte per togliere i cavi collocati sui Monumenti e noi che facciamo? Anche per questo ci permettiamo di rivolgere una domanda ai responsabili: Se questo cavo l’avesse fatto montare un privato cittadino davanti alla sua abitazione del centro storico, il Comune glielo avrebbe autorizzato? Cosa ne pensano i Vitruviani? Ricordiamo che l’associazione “I Vitruviani” è formata da un gruppo di tecnici della nostra città che hanno progettato l’opera di restauro donando il progetto al Comune.
Sulla necessità dell’opera e sull’investimento economico non abbiamo informazioni precise da dare ai cittadini. Il restauro della parte principale sarebbe costato circa 70mila euro: quanti sono stati i fondi recuperati con il crowdfunding? La pulizia e il restauro delle facciate laterali, non previste in un primo momento, quanto è costato?
Aspettiamo risposte.
2 commenti
Credo che questi interventi invasivi, permanenti e non, siano inseriti nel piano esecutivo dei lavori, approvato. Al momento del collaudo dei lavori di vedrà la conformità alle specifiche di progetto. Resta il fatto che in ogni caso nasce il dubbio se si poteva fare di meglio, soprattutto per quel filo elettrico, una vera bruttura…
Mannò!!!??? Dai Direttore… dimmi che è un foto-montaggio!!!
Ma se è vero, che ne dice la Soprintendenza ai monumenti?
Non glielo avete fatto sapere?
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