Home Cultura “BAROCCO FESTIVAL”: A MESAGNE STRUMENTI E VOCI DEL SEICENTO

“BAROCCO FESTIVAL”: A MESAGNE STRUMENTI E VOCI DEL SEICENTO

da Redazione
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Il “Barocco Festival Leonardo Leo” sfoglia il suo programma e fa sosta a Mesagne, nella chiesa Madre, domenica 29 settembre, alle ore 20.30, con il concerto dal titolo “La voix de Dieu, gli strumenti tutti ad imitazione della voce”. La rassegna è organizzata dalla Città di San Vito dei Normanni con il Comune di Brindisi, il Ministero della Cultura, la Regione Puglia e per questo appuntamento si avvale della collaborazione del Comune di Mesagne. L’ensemble baroque “Lumina”, diretto da Giacomo Benedetti, presenta un itinerario nella musica tra la fine del Cinquecento e il primo Seicento, sottolineando come il cornetto, il violino barocco e l’organo fossero utilizzati per imitare la voce umana. Il programma intona opere di Alessandro Grandi, Girolamo Frescobaldi, Claudio Monteverdi e altri compositori dell’epoca. Gli strumenti, così come le voci, cercheranno di evocare le emozioni e le retoriche del periodo barocco, con l’Italia al centro di questa rivoluzione musicale. Per il concerto vale la formula del “biglietto rovesciato”: il ticket si paga alla fine – costo 3 euro – Info T. 347 060 4118.

Il concerto esplora le radici sonore che hanno costruito la storia musicale europea, con un particolare focus sugli strumenti capaci di imitare la voce umana, come il cornetto, il violino barocco e l’organo. Il cornetto, strumento dal timbro affascinante, fu utilizzato già dal Medioevo e continuò a essere impiegato fino al tardo Barocco. Girolamo Della Casa, nel suo trattato del 1584, scriveva: «Degli strumenti a fiato il più eccellente è il cornetto per imitar la voce umana più degli altri strumenti. Questo strumento si adopera piano e forte, e in ogni sorta di tuono, sì come fa la voce». Parallelamente, il violino barocco, che prese forma alla fine del Cinquecento, rappresentò una rivoluzione musicale. Di origine popolare, si distinse dal violino rinascimentale non solo per la forma, ma anche per l’uso di un arco diverso e di corde di budello animale, che conferivano al suono una particolare ricchezza di sfumature. Francesco Gemignani, nel 1751, parlava dell’arte di suonare il violino come di un’abilità che «consiste nel dare a quello strumento un suono che possa in qualche modo competere con la più perfetta voce umana; e di eseguire ogni pezzo con esattezza, proprietà, e delicatezza d’espressione secondo la vera intenzione della musica».

L’organo, altro protagonista del concerto, ha un’origine curiosamente profana nonostante il suo stretto legame con l’ambiente cristiano. Inizialmente strumento portatile utilizzato per accompagnare spettacoli e cerimonie nell’antica Roma e nell’Impero bizantino, l’organo assunse un ruolo centrale nella musica sacra a partire dal IX secolo. «L’organo rappresenta l’harmonia mundi, come terrena rappresentazione della musica generata dalla macchina cosmica», indicando così il suo ruolo simbolico di collegamento tra il divino e l’umano attraverso la musica.

Così come in età barocca, anche oggi la musica cerca di muovere gli affetti ossia i sentimenti, evocare mondi lontani e far rivivere, attraverso il suono, le emozioni umane. In questo senso, l’obiettivo di far risuonare l’anima della musica antica attraverso strumenti che imitano la voce umana ci riporta a una riflessione contemporanea: come la musica, attraverso i secoli, rimanga una delle forme più pure di espressione e comunicazione umana, capace di trascendere il tempo e lo spazio.

 

Mesagne, domenica 29 settembre ore 20.30, chiesa Madre

LA VOIX DE DIEU Gli strumenti tutti ad imitazione della voce

Ensemble LUMINA | Giacomo Benedetti direttore

Rossana Bertini soprano

 

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