Home Politica «Viva il tenente Messe», articolo tratto dal Corriere delle Puglie del 1912 – di Enzo Poci

«Viva il tenente Messe», articolo tratto dal Corriere delle Puglie del 1912 – di Enzo Poci

da Redazione
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Sarà presentato mercoledì 29 gennaio 2025 il “Dossier Messe”, curato da Tranquillino Cavallo e da Mario Vinci, un’antologia di scritti che ha lo scopo di consentire a tutti, e non solo agli studiosi, di seguire in modo analitico quanto è stato pubblicato sul caso Messe nella nostra città a partire dal 1992 e, grazie alla nutrita appendice, anche prima ed oltre la dimensione locale. La motivazione profonda di tale operazione è di porre un argine allo scempio della storia, troppo spesso distorta o, peggio ancora, cancellata, con il rischio concreto di limitare un’intera cultura e la verità storica. La passione politica, e peggio ancora quella ideologica, quasi mai è amica della verità storica e le strumentali condanne retroattive hanno come risultato la demonizzazione del passato, con il risultato di avere una storia ridotta a pagine di errori ed orrori. Start alle ore 18 con la diretta streaming.

 • Il “Dossier Messe” è una pubblicazione edita dall’Istituto Culturale Storia e Territorio di Mesagne.

• Pagine 400.

• Foto: 159.

 

 In occasione della presentazione del volume Dossier Messe, trascriviamo un articolo pubblicato dal Corriere delle Puglie nel 1912, per conoscere le abitudini e i comportamenti di allora dei nostri concittadini.

Da: Il Corriere delle Puglie del 19 luglio 1912

Il ritorno dalla Libia di un sottotenente e di due sotto ufficiali a Mesagne. Entusiastiche dimostrazioni di popolo

Mesagne 17, (a.g.)– È la terza volta dacchè l’Italia è in guerra contro la Turchia, che questa civile e colta popolazione fa parlare tanto simpaticamente di sé.

Fu in un grigio mattino di autunno che all’arrivo della salma del prode tenente Granafei, tutta la popolazione mesagnese partecipò con elevati sentimenti di patriottismo ad una plebiscitaria manifestazione di dolore cittadino.

Dopo circa cinque mesi, si ebbe l’annunzio del ritorno in paese di un valoroso bersagliere che nella gloriosa giornata di«Sciara- Sciat», si battè da leone, e come un solo nome il popolo accorse alla stazione ferroviaria per riceverlo ed acclamarlo con vivo entusiasmo.

Ieri, la coincidenza delle feste patronali col ritorno dalla Libia di altri tre prodi soldati, rese più bella ed entusiastica la terza dimostrazione patriottica.

Il Sindaco della città dottore Annibale Profilo, cui va dato il merito di tenere sempre desta la fede italianissima di questo popolo, appena seppe del ritorno in famiglia del sottotenente Giovanni Messe, fece distribuire dei manifesti a stampa, per annunziare la lieta notizia.

Bastò questo, perché ieri mattina all’arrivo del treno delle ore 9 da Taranto una fiumana di popolo si trovasse alla stazione ferroviaria per ricevere il valoroso ufficiale.

Notata anche la presenza di tutte le autorità civili e militari, e dei locali sodalizi con le rispettive bandiere. La rappresentanza comunale intervenne in forma ufficiale preceduta dal Gonfalone del Municipio. Era anche presente il tenente veterinario Dott. Felice Guarini, altro reduce dai campi di Bengasi, ed ora a Mesagne per ragioni di salute.

Appena il treno entrava nella stazione le bande di Salice salentino e di Castellana intonarono la marcia reale, e da migliaia di petti si levò spontaneo e forte grido di «viva il tenente Messe». Questi appare visibilmente commosso per l’inattesa dimostrazione dei suoi concittadini, e preso sulle braccia dalla vettura viene trionfalmente portato fuori stazione dove si ripetono incessanti le acclamazioni.

Si formò un imponente corteo di oltre 10 mila persone che, preceduto dai corpi musicali, si avvia verso il palazzo di città.

Qui il tenente Messe fu costretto affacciarsi da un balcone per ringraziare i suoi concittadini, per ricordare la bella figura del tenente Granafei e dell’altro concittadino Giorgio che bersagliere nel glorioso 11°affrontò impavido la morte nelle giornate di Enni, e per mettere in rilievo il valore di tutti i soldati e ufficiali combattenti in Libia.

Poscia in una delle sale del Municipio vennero distribuiti liquori e rinfreschi in onore del Messe.

E’ doveroso segnalarvi che questo prode ufficiale è figlio di un modesto operaio ed è pervenuto al grado di tenente per forza del suo svegliato sogno e della sua ferrea volontà. 

A 18 anni arruolavasi nell’Esercito e dal 1903 al 1905 rimase nella Cina, dove guadagnò i galloni di sergente.

Nel 1908, dopo pazienti studi entrò nella scuola di Modena, donde ne usciva dopo due anni col grado di sottotenente. Di una modestia esemplare, il bravo Messe esalta le virtù dei compagni d’arme, e pur essendo egli rimasto per ben 9 mesi nelle file del glorioso 84°fanteria e prese parte a tutti i combattimenti avvenuti nei dintorni di Tripoli nulla vuol dire dell’opera sua.

Si trovò al posto di combattimento nella presa di Zanzur, dove l’azione spiegata dal 3 battaglione dell’84°, del quale fa parte il sottotenente Messe, fu segnalata in modo particolare.

E mentre Mesagne festeggiava il ritorno di questo valoroso ufficiale, si spargeva la voce dell’arrivo di altri due concittadini, il sergente Cosimo Cafueri del 93°fanteria e il vice brigadiere di finanza Ugo De Francesco.

Ritornano anch’essi dalla Tripolitania ed anch’essi avevano combattuto per la causa italiana.

Altro manifesto del Sindaco Profilo e alla distanza di poche ore, un’altra imponentissima dimostrazione.

La banda di Salice Salentina invitata dal Sindaco precedette il nuovo corteo al suono di inni patriottici.

Alle autorità, ai sodalizi e alla gran massa del pubblico volleunirsi il sottotenente Messe e il tenente veterinario dott.Felice Guarini.

I due sott’ufficiali arrivavano alle ore 13 circa, e tra le acclamazioni del popolo furono accompagnati al municipio dove fu offerto un vermout in loro onore.

Per essi che erano rimasti oltremodo commossi, parlò ringraziando, il solito tenente Messe.

Il Sindaco Profilo, pronunziò anch’egli un breve e inspirato discorso d’occasione beneaugurante all’avvenire dei festeggiati e alla fortuna della Patria e del Re.

 

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