Home Attualità Il Partito Democratico risponde alle forze di Maggioranza

Il Partito Democratico risponde alle forze di Maggioranza

da Cosimo Saracino
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pdLe “forze politiche di maggioranza”, di cui a due anni dalle elezioni amministrative non è dato sapere quali siano gli organismi dirigenti e in che modo discutono e prendono le decisioni riguardanti il governo della città, pur di non rispondere nel merito delle questioni poste dalla nostra precedente nota, hanno lanciato una serie di offese al locale circolo del PD.

La cosa a dire il vero non ci tange, non è la prima volta che ciò accade ed oramai anche l’originalità delle accuse fa difetto. Dopo tutto non ci sentiamo afflitti da qualsivoglia astinenza o patologia, sottolineiamo piuttosto che qualche problema di attaccamento al potere ce l’hanno proprio le “forze di maggioranza”. Sono, infatti, i principali attori dell’attuale governo cittadino che conoscono poco o niente l’opposizione, avendo sempre vissuto della rendita delle battaglie dei partiti dai quali il PD proviene che gli ha consentito di occupare stabilmente posizioni di governo. Purtroppo la storia la conosciamo anche noi e sappiamo bene come alcuni di loro sono passati con una certa disinvoltura da destra a sinistra pur di ritagliarsi uno spazio, fino a teorizzare due anni fa la fine degli “steccati ideologici” pur di restare saldamente al governo della città così come lo erano stati fino a quel momento. Altro che “rivoluzione gentile”! Se la nostra, a detta delle “forze politiche di maggioranza”, è una patologica crisi di astinenza, non osiamo immaginare il dramma che coglierebbe qualcuno di loro se un giorno dovessero perdere il timone dalle mani.

Nella nostra nota abbiamo riportato fatti che appartengono alla vicenda politica cittadina, non calunnie e diffamazioni; senza fare accuse infondate abbiamo posto dei problemi sull’opportunità politica di alcune scelte. Non abbiamo nulla contro il consigliere Esperte, al quale auguriamo di dimostrare  l’estraneità ai fatti che gli vengono imputati (e non certo dal PD di Mesagne!), non tanto e non solo per una questione personale, ma perché chi è chiamato a rappresentare le Istituzioni a Mesagne rappresenta anni di lotte serrate per affermare il principio e la cultura della legalità. Lungi dal voler negare a qualcuno il diritto di fare politica, che si può fare anche lontano da ruoli istituzionali, in attesa che venga riconosciuta l’infondatezza di ogni addebito, abbiamo solo voluto ricordare che prima di tutto viene il dovere di salvaguardare l’onorabilità delle Istituzioni. L’affermazione di questo principio passa, talvolta può sembrare duro accettarlo, anche attraverso sacrifici personali che nella storia della nostra città, per molto meno, altri uomini hanno saputo fare. Se qualcuno tra gli esponenti della maggioranza, a partire dal Sindaco Molfetta, ha dimenticato queste lezioni farebbe bene a ripassarle anziché concentrarsi su non meglio precisate storie e vicende personali, queste si tendenzialmente calunniose e diffamatorie, sui “… personaggi che popolano la dirigenza del Pd in prima fila o nell’ombra …”.

Venendo poi al merito della questione, abilmente evaso nella vittimistica risposta della maggioranza, abbiamo chiesto come si può rendere più efficiente il servizio di scuolabus tagliando le corse e riducendo le fermate? Sulla base di quale studio della mobilità urbana e dei percorsi dalle periferie a scuola? E per rispondere a quale esigenza? C’è un problema del personale addetto al servizio che in seguito al contenzioso con il Comune potrebbe essere destinato altrove? E se cosi è a cosa e a chi è servita la tanto esaltata rivoluzione della pianta organica del Comune? E la doverosa quanto elementare divisione fra indirizzo e gestione, nella fattispecie dove è andata a finire?

Nell’attesa che qualcuno risponda nel merito di queste questioni, possono stare serene le “forze politiche di maggioranza”, finché sarà questo il loro modo di concepire il potere e di governare (?) la città, saremo noi  non voler essere riconosciuti come “interlocutori”, né semplici, né complessi.

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