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Latiano, il padre possedeva reperti archeologici e il figlio stupefacenti. Denunciati

da Cosimo Saracino
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I Carabinieri della Stazione di Latiano nell’ambito dell’attività di controllo del territorio hanno operato una perquisizione domiciliare nell’abitazione di un 52enne del luogo, per la ricerca di sostanze stupefacenti. Nel corso dell’esecuzione dell’atto di polizia giudiziaria i militari hanno rinvenuto all’interno dell’armadio e del comodino della camera da letto del figlio 21 enne, 9 grammi di stupefacente tra marijuana e hashish. Lo stesso era stato collocato sia in bustine di cellophane, sia in una scatoletta metallica nonché all’interno di un contenitore in vetro. Nella circostanza sono stati anche rinvenuti 2 “grinder” utilizzati per triturare la marijuana, il tutto sottoposto a sequestro. Nel corso dell’espletamento della perquisizione i militari hanno rinvenuto custodito all’interno di una vetrina un reperto archeologico del tipo “unguentario” in ceramica d’impasto, provvisto di incrostazioni, dell’altezza di 14,5 cm, risalente di epoca messapica.

Riguardo al manufatto, sottoposto a sequestro, sul conto del quale chi lo deteneva non ha saputo fornire plausibili giustificazioni, sono in corso approfonditi accertamenti con la consulenza dei militari specializzati appartenenti al Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Bari e della Soprintendenza dei Beni Archeologici di Taranto.

 

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