Home Attualità “Alieni tra finzione e realtà”. Intervista a Michele Paparella – di Ilaria Solazzo

“Alieni tra finzione e realtà”. Intervista a Michele Paparella – di Ilaria Solazzo

da Cosimo Saracino
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La Fondazione Culturale Carlo Rambaldi ed il GUP Gruppo Ufologico Pugliese hanno organizzato per sabato 14 Ottobre alle ore 16.30, presso l’auditorium del Centro Giovanile Universitario in via Gandhi 2 di Bari, una conferenza ufologica dal titolo “ALIENI – TRA FINZIONE E REALTÀ”. Il GUP fondato dal Dottor Michele Paparella, (testimone di decine di avvistamenti documentati e divulgatore del fenomeno), si propone come un punto di riferimento per una corretta e pragmatica informazione ufologica, visti anche gli ultimi sviluppi internazionali. In questa ottica, dunque, gli organizzatori e gli ospiti porranno l’accento sulla tematica. Per dare luce a questo argomento si è scelto di attraversare il racconto cinematografico del film “Incontri ravvicinati del Terzo Tipo” di Spielberg dialogando in esclusiva con Daniela Rambaldi, figlia di Carlo ovvero il vincitore di 3 premi Oscar per gli effetti speciali… Daniela ci parlerà della creazione dell’iconico alieno del film divenuto cult per intere generazioni. Ad arricchire l’evento vi saranno esposti in esclusiva gli Oscar vinti da Carlo Rambaldi ed il prototipo originale della testa di E.T. Con il prezioso contributo del giornalista e ricercatore Maurizio Baiata, uomo e professionista con oltre 40 anni di esperienza nella divulgazione ufologica, il pubblico in sala sarà invitato ad interagire ponendo, al termine della conferenza, delle domande.

Intervista a Michele Paparella.

Alieni tra Finzione e Realtà: Un’Esplorazione dell’Enigma Extraterrestre?
Da sempre, l’idea di vita extraterrestre ha affascinato l’immaginazione umana. Tra le leggende degli antichi dei e le fantasie di incontri con extraterrestri, il concetto di alieni ha influenzato la cultura popolare e la scienza per generazioni.

Ma cosa c’è di vero nella ricerca di vita al di fuori del nostro pianeta?
La cultura popolare è stata dominata da racconti di incontri con alieni, rapimenti e avvistamenti UFO. Film come “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo” e “ET l’Extraterrestre” hanno alimentato l’interesse per gli alieni. Gran parte di ciò che troviamo in queste opere per molti è pura finzione, progettata per intrattenere piuttosto che informare, per me è la verità.

La ricerca scientifica sulla vita extraterrestre è ben diversa dalla sua rappresentazione nei media. Raccontaci …
Gli scienziati studiano esopianeti nella cosiddetta “zona abitabile” intorno alle stelle, dove le condizioni potrebbero essere adatte alla vita. Il Telescopio Spaziale Kepler e il Telescopio Spaziale Hubble hanno scoperto migliaia di esopianeti, ma finora non è stata trovata per i poteri alti mondiali alcuna prova definitiva di vita, lascio a voi trarne le ipotesi.

Cos’è il Progetto SETI?
Il Progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence) è uno sforzo scientifico per rilevare segnali radio o altre forme di comunicazione provenienti da civiltà extraterrestri. Questo lavoro è basato su fondamenti scientifici solidi, ma finora non ha prodotto risultati concreti.

Una delle domande più affascinanti nella ricerca sugli alieni è il Paradosso di Fermi, che pone la domanda: “Se l’universo è così grande e antico, perché non abbiamo ancora trovato tracce di altre civiltà avanzate?” Questa domanda continua a stimolare la ricerca scientifica e non solo!

Gli alieni rimangono, ancora oggi, nel 2023, un enigma affascinante. La cultura popolare ci offre storie coinvolgenti di incontri con extraterrestri, la ricerca scientifica sulla vita al di fuori del nostro pianeta è un campo in continua evoluzione… nonostante gli sforzi dedicati a cercare segnali di vita extraterrestre, rimane ancora molto, moltissimo da scoprire.
In definitiva, la questione degli alieni rappresenta il connubio tra l’immaginazione umana e la ricerca scientifica, un’interessante fusione tra finzione e realtà che continua a catturare la nostra attenzione e ci spinge ad esplorare le profondità insondabili dell’universo.

Uno strano oggetto è stato avvistato il 6 agosto nei cieli di Bari, ed è stato ripreso dalla telecamera di un’auto che si trovava su via Brigata Regina ad angolo con via Vittorio Veneto, nei pressi del lungomare antistante il porto. A bordo un uomo di Bari e un passeggero. A ricevere la segnalazione e a condividerla sui social sei stato proprio tu del Gruppo ufologico pugliese, ti va di raccontarci come sono andate le cose?
Il passeggero ha descritto un oggetto oblungo velocissimo di colore bianco dalla traiettoria a zig zag. Nel video appare per una frazione di secondo una sagoma allungata di colore bianco. La forma è piuttosto eloquente ed in linea con numerose testimonianze di Ufo in tutto il mondo. Si può dedurre, dal riflesso superiore illuminato e dalla parte inferiore in ombra, che l’oggetto abbia una sua consistenza materiale. Appare liscio e senza protuberanze, eliche o ali, il che ci fa escludere droni o uccelli. La sua velocità tra l’altro è sbalorditiva, tanto da rendersi invisibile grazie ad una sorta di iperaccelerazione, il tutto senza emettere alcun rumore ( tipo bang ultrasonico ) e ad una quota relativamente bassa, circa 500 metri di altezza. La dash cam dell’automobile ha ripreso in maniera fortuita due ufo la cui natura escludo possa essere associata a fenomeni di tipo naturale, droni o palloncini, data la forma velocità stessa della manifestazione aerea.

Com’è nato il tuo rapporto con la famiglia Rambaldi?
Ho conosciuto Carlo Rambaldi a Bari, tantissimi anni fa… da quel giorno la mia vita è cambiata, ho avuto l’opportunità di stargli vicino e di conoscere i suoi affetti più cari. Di lui conservo un ricordo meraviglioso. Oggi la sua memoria vivente è rappresentata dai figli e dai nipoti. Sono onorato e gioioso di aver ricevuto dalla vita questo dono.

Cosa mi ha spinto a fondare il Gruppo Ufologico Pugliese?
Tutto è nato in seguito ai miei avvistamenti, ripetuti nel tempo e documentati con video e foto. Quando ad una persona accadono fatti così straordinari, ha solo due strade: evitarne di parlarne per non essere deriso, oppure metterci la faccia e testimoniare. Ho scelto la seconda strada, perché ho ritenuto opportuno il fatto che un testimone si facesse avanti e raccontasse senza la mediazione di qualcuno, la propria esperienza. La maggior parte di chi si occupa di ufologia, non ha mai avvistato un ufo e ne parla solo per sentito dire.
Io invece voglio trasmettere le emozioni che ho provato in quei momenti, che nel mio caso sono state sensazioni amorevoli e di pace. Credo che sia giunto il tempo che i testimoni per troppo tempo ridicolizzati, da chi ha deciso a monte un insabbiamento sugli ufo, facciano sentire la loro voce. Il GUP dunque vuole diventare un punto di riferimento in Puglia per un confronto serio sull’argomento, alla luce di una dialettica rispettosa e scevra da ogni fanatismo.
Un luogo virtuale che a breve diventerà anche una associazione culturale, che aprirà anche al mondo accademico universitario del nostro territorio, per approfondire anche in maniera scientifica il fenomeno ufologico. Per me la natura di queste visite è extraterrestre, perché ci sono stati dei casi in cui ho interagito con queste presenze.
Non saprei dirvi come siano giunti fino a noi, ma è innegabile il fatto che esistono, sono tecnologici, si muovono in maniera impensabile per le nostre conoscenze, denotano una intelligenza che li manovra e non appartengono a noi, come del resto dichiarato da più parti (Pentagono in primis).
Dunque non ci resta che prendere atto di queste presenze e smetterla di affrontare il fenomeno col solito piglio scanzonato di chi, citando Oscar Wilde, crede di sapere tutto e, purtroppo, è tutto quello che sa…

Cosa ti senti di voler comunicare ai lettori?
Avendo registrato il “sold out” e non avendo dunque più posti disponibili in auditorium, si è deciso di trasmettere la conferenza in diretta Facebook dalla pagina del Gruppo Ufologico Pugliese.

Se tu potessi fare un regalo all’umanità per cosa opteresti?
Vorrei che tutti ricevessero una coscienza che li spingesse a vedere la vita con gli stessi occhi con cui la vedo io. Purtroppo siamo umani ma tanti hanno perso l’umanità, troppo concentrati sull’egoismo e poco sull’amore che è la chiave per far muovere il mondo.

Progetti futuri?
Continuare a realizzare eventi insieme alla fondazione Rambaldi per mantenere vivo il ricordo di Carlo Rambaldi.

 

Foto della Fondazione Carlo Rambaldi

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