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Buon Compleanno COMEPER

da Cosimo Saracino
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Convento dei Cappuccini (1503) a Mesagne_sede operativa dell'ISBEMSono già passati 13 anni dal giorno in cui, nel luminoso Studio Notarile di Lavinia VACCA, un talento di Capri radicato a Mesagne, fu costituito il COMEPER per volontà e coraggio di 49 persone. Esse credevano e credono ancora che il mondo, in ogni dove e Mesagne non fa eccdzione, possa migliorare con lo studio, la cultura, la ricerca e l’innovazione sociale. In questi anni, il ruolo del COMEPER è stato essenziale, efficace e tempestivo, per consolidare nel territorio un gioiello come l’ISBEM (Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo) che, nella sua fragilità, rimane un riferimento per chi vuole fare ricerca, formazione e servizi di qualità, e quindi aspira ad PIANETA SALUTE migliore.

Riuscire a tenere in una comunità come la nostra – ben ricca di cultura umanistica, giuridica ed agricola, ma altrettanto priva di tradizioni scientifiche – un istituto come l’ISBEM è merito di tanti Cittadini che non solo si attivarono per creare il COMEPER nel 2004, ma lo hanno reso negli anni anche il suo Socio di riferimento, cioè quello che ha la maggioranza e più peso nelle decisioni. Nate dal basso e rimaste senza scopo di lucro, sia ISBEM che COMEPER sono due entità territoriali che si aiutano e si potenziano per avviare giovani e senior alla ricerca, al fine di renderli capaci di cogliere le opportunità che fanno crescere la cultura moderna della SALUTE. Che non è fatta di “pesci in faccia” degli uni contro gli altri, di urlatori e di censori, ma nemmeno di “anestesia sociale” e di “noncuranza”. Ogni territorio ha un forte e stringente bisogno dei SUOI CITTADINI, ma se ne deve prender cura. Basta pensare alla Prevenzione, all’ambiente, alla Scuola, etc..

Cactus in fiore_Metafora di bellezza ed armonia che emergono da un contesto di spine_Convento dei Cappuccini in MesagneScaturisce da qui lo sforzo più che decennale del COMEPER di spiegare sempre a tutti (politici, docenti, impresari, cittadini, studenti, giornalisti, etc., etc.) che investire nella scienza (ad esempio, inviare i giovani neolaureati al dottorato di ricerca) non è un atto di sola generosità, ma anche di pura intelligenza e vera lungimiranza. È l’essenza virtuosa del Paradigma del Dono! Chi dispone di mezzi, deve procurare i fondi per avviare i giovani alla ricerca, cioè favorirne l’inserimento in un contesto, nei laboratori, nelle reti, nei gruppi dove si acquisiscono competenze, si cerca la verità, si identificano i reali problemi e si trovano le soluzioni per superare le criticità. La ricerca è di fatto la via maestra che insegna i metodi, genera i prodotti e sperimenta le giuste soluzioni (provando e riprovando, ma anche sbagliando a volte come è umano che sia) che nel breve o lungo periodo ricadono su tutti i Cittadini. In sintesi, ciò che si investe in ricerca, ritorna sempre a beneficio di tutti. E pensare che debba essere lo Stato o la Regione o peggio che mai l’ASL – da soli – a fare questi investimenti, è una pia illusione, se non una foglia di fico per coprire la propria “NON VOLONTA’” a CAMBIARE LE COSE!

Se è vero che le persone di buona volontà che hanno i mezzi economici sono tante, è altrettanto vero che non tutte hanno ben chiaro che il futuro della loro Comunità è, in gran parte, nelle loro stesse mani e nelle loro azioni, senza le quali non usciremo dalla “anestesia sociale” e dalla “perenne sindrome dell’abbandono”. Non è un caso né una maledizione divina che il nostro territorio sia afflitto da varie difficoltà infrastrutturali, ambientali, occupazionali, economiche e finanche culturali. Ma chi potrà mai, se non tutti insieme, fermare l’emorragia dovuta all’emigrazione di capitale umano? Quanti conoscono tale mostruosità? In 15 anni, la Puglia ha peso ben duecentomila laureati:

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/analisi/961503/se-tu-sei-meridionale-ti-spetta-emigrare.html

Servono più posti di dottorato e più cittadini generosi che “proteggano e consolidino” gli istituti scientifici, universitari, CNR, IRCCS o altro, che introducono l’innovazione nel Mezzogiorno. L’aiuto finora dato dal COMEPER all’ISBEM riflette la forte volontà di minute schiere di Cittadini (Soci, Simpatizzanti o Benefattori, principalmente mesagnesi ma non solo), che sembrano raggi di luce ispirati dal Paradigma del Dono. Essi illuminano il percorso per quei giovani e quei senior che si adoperano al meglio, con vari progetti ed iniziative, per migliorare se stessi e il proprio territorio. E proprio tali “raggi di sole nostrani” fanno apparire come puro autolesionismo il fatto che, da ben 10 anni, il 70% dei pugliesi destina il proprio 5×1000 fuori Regione, così di fatto sottraendolo ai proprie stesse risorse umane, motivate, da avviare alla Ricerca applicata, all’Innovazione sociale, agli Incubatori culturali e alla Creazione di valore con imprese e reti virtuose!

Adesso, il COMEPER vuole supportare l’ISBEM nella strategia di ricapitalizzarsi e avere nuovi Soci, incamminandosi a passi spediti verso la costituzione di una Fondazione di Comunità, con 3 obiettivi strategici che ne caratterizzano la sua missione territoriale:

  1. a) focalizzarsi sui temi della cultura, dell’ambiente e della salute, da sviluppare in sinergia con Istituzioni, Enti di ricerca, Imprese, Terzo settore, Scuole e Media partner;
  2. b) valorizzare i talenti nostrani con ricerca e formazione finalizzate ai servizi di qualità;
  3. c) trasferire le buone pratiche nella Comunità, con razionalità, lungimiranza e altruismo secondo il paradigma universale KTE (Knowledge Transfer and Exchange).

Nel caso specifico del PIANETA SALUTE un motore di sviluppo da rendere efficiente, equo e sostenibile, gli attori del progresso devono fare le scelte giuste, senza ricorrere alle scorciatoie e senza indulgere alla propaganda. Il percorso per costruire un PIANETA SALUTE moderno impone di fare Ricerca e Formazione, anche in periferia, in quanto sono le vie maestre, obbligate, per trasferire Conoscenza e Innovazione negli ospedali e nel territorio.

Inoltre, per portare miglioramenti più in generale, servono sinergie multiple e coesione sociale. È questo il modello che ISBEM e COMEPER stanno proponendo, non solo nel Mezzogiorno ma anche in giro per il mondo, con i Monasteri del 3° Millennio (www.isbem.it/m3m), di cui l’ex Convento Cappuccini in Mesagne è un piccolo esempio, quasi un testimone monumentale, fruibile, accogliente ed evocativo dei cantieri immateriali per l’innovazione, necessari non solo nel PIANETA SALUTE ma anche in tanti altri settori.

Arricchire le suddette riflessioni, dare suggerimenti e contribuire finanziariamente, sono aspetti diversi ma convergenti che ciascuno di noi può declinare in modo originale, per il bene della nostra comunità. Invero, tutto il Mezzogiorno merita fiducia perché ha in se stessa un codice genetico ricco di speranza operativa, come la nostra stessa storia secolare può dimostrare con le sue pietre: solo così crescerà anche l’autostima collettiva! Con i più cari e affettuosi saluti, estendo gli AUGURI per il COMEPER, anche a tutti i Cittadini che vogliono costruire, oggi e insieme, un futuro sostenibile: BUON ANNO 2018!

Alessandro DISTANTE, Presidente COMEPER .

Convento dei Cappuccini in Mesagne_Lato Nord

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