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Gabriel Zurlo, l’esperienza del Treno della Memoria e del progetto FREE

da Cosimo Saracino
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Gabriel Zurlo è uno dei ragazzi mesagnesi partiti per Milano con l’obiettivo di formarsi per poi intraprendere la professione forense. Sempre attento alle tematiche sociali e alle iniziative di solidarietà. Non ha mai dimenticato la sua terra natia e spesso ritorna, come tanti altri ragazzi, per stare vicino ai propri familiari.

Che fai in questo periodo? Sto continuando a studiare Giurisprudenza in Bocconi, ho appena finito la sessione invernale e intanto ho iniziato a lavorare negli uffici di Deliveroo, sto continuando a partecipare alla Task Force Osservatori di Amnesty International e con la rete dei Centri di Aggregazione Giovanile di Milano abbiamo da qualche giorno concluso il progetto FREE – No Future Without Remembrance.

Cos’è il progetto FREE? E’ un progetto iniziato un anno e mezzo fa sul tema della Memoria. Con la rete dei Centri di Aggregazione Giovanile di Milano e tanti altri partner europei e non, tra cui il Comune di Milano, abbiamo vinto il bando Europe for Citizens e con la somma ricevuta abbiamo permesso a tantissimi ragazzi, soprattutto delle periferie milanesi di fare numerose esperienze in giro per l’Europa. E’ stato un progetto che ha smosso le coscienze di tante persone e ci ha mostrato lati della nostra Europa spesso sconosciuti o di cui sentiamo parlare solo ai telegiornali.

Che tipo di esperienze? Abbiamo svolto un evento in Darsena per la Giornata della Memoria 2019, abbiamo organizzato conferenze in tutta Europa, seminari presso l’Università degli Studi di Milano, abbiamo dato supporto nei campi profughi in Bosnia e partecipato a campi di volontariato in Grecia e Croazia. Abbiamo visitato i luoghi simbolo della Memoria come i campi di concentramento di Mauthausen, Sachsenhausen ma soprattutto Auschwitz e Birkenau. Per ultimo abbiamo organizzato in Sala Alessi, a Palazzo Marino, un evento di restituzione di tutte le attività svolte, conferenza che ho avuto l’onore di moderare, e un concerto alla Santeria, intervenendo peraltro in diretta su Radio Popolare per condividere con la cittadinanza cos’è stato per noi il progetto FREE.

Quindi anche tu, come alcuni tuoi concittadini, hai visitato i luoghi europei della Memoria? Si, dopo la prima esperienza da partecipante al Treno della Memoria fatta con il Liceo Epifanio Ferdinando nel 2016, ho voluto dare seguito alla missione di testimonianza che quel luogo ci impone. Ho continuato per due anni ad partecipare in veste di educatore con la rete del Treno della Memoria pugliese, accompagnando ragazzi più giovani che partecipavano al Treno per la prima volta. Dall’anno scorso invece faccio parte dei volontari della rete milanese con cui portiamo centinaia di ragazzi e ragazze delle periferie milanesi alla scoperta di questi luoghi di storia e riflessione.

Che ruolo ha avuto il progetto FREE in questo? Il progetto FREE, come anche il supporto della Fondazione Cariplo che da anni sostiene il Treno della memoria StAzione Milano, è stato fondamentale. Grazie a questi supporti riusciamo a portare ragazzi e ragazze che non avrebbero la possibilità economica di potervi partecipare, includendoli in un percorso di responsabilizzazione e cittadinanza attiva che non si ferma al viaggio ma che continua nella realtà metropolitana e di quartiere.

Quali sono quindi i prossimi passi? Ora che il progetto FREE è terminato è il momento di impegnarsi per trovare nuove forme di finanziamento e di supporto per continuare il bellissimo lavoro svolto finora insieme a tutta la rete dei CAG. A breve partiremo nuovamente con il Treno della Memoria Milano. Sento sinceramente un po’ la stanchezza dopo essere stato ormai 4 volte ma ogni anno la tentazione è troppo forte: io, come tanti altri volontari ed educatori, sentiamo profondamente l’impegno assunto e l’importanza di far continuare la Memoria in maniera viva e non astratta sui libri di storia. Proprio per questo stiamo progettando di costituire nei prossimi mesi l’associazione Treno della memoria StAzione Milano con cui coinvolgere sempre più giovani, enti pubblici e privati, in questo percorso condiviso di costruzione di Memoria, fatta di piccoli passi ma tutti significativi per la nostra società smemorata.

Hai qualche video o foto da mostraci per comprendere meglio ciò di cui stiamo parlando? Si, oltre a quelli che ho pubblicato quest’estate sul mio profilo circa i campi profughi in Bosnia, vi allego qualche foto delle varie attività e un video del flashmob che abbiamo svolto sabato 25 gennaio per le strade del centro di Milano. Prossimamente poi verrà pubblicato il cortometraggio, girato da Matteo Ninni, che racconta di tutto il progetto FREE.

https://drive.google.com/file/d/1pJdTzQGGK0yhw3Tkeuq26DlaKlM1uqM1/view

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