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“Honestas”, la borsa di studio istituita dall’ufficiale dei carabinieri

da Cosimo Saracino
Pubblicato Ultimo aggiornamento: 5 commenti 534 visite


Il tenente Alberto Bruno, in occasione del proprio compleanno, ha raccolto fondi da devolvere allo studente di Mesagne più onesto

MESAGNE- Equilibrio, coraggio, dedizione, lealtà, onestà e senso del dovere: sono queste le doti che, oltre alla preparazione professionale, l’Arma dei carabinieri richiede ai propri uomini e donne e che il tenente Alberto Bruno, comandante del Norm della Compagnia di San Vito dei Normanni, vuole trasmettere ai cittadini più giovani.
Si chiama “Honestas” la borsa di studio che l’ufficiale dei carabinieri ha deciso di istituire con la raccolta fondi, in occasione dei festeggiamenti del proprio compleanno svoltisi a “La dolce vita beach” di Ostuni. Non regali, dunque, ma Alberto Bruno, che già lo scorso anno ha festeggiato un compleanno solidale per il Sos Villaggio di Ostuni, ha chiesto ai propri invitati di donare somme di denaro da devolvere allo studente di Mesagne più onesto. Partecipanti al contest, saranno i ragazzi delle classi quinte degli istituti superiori della città di Mesagne. Come? Agli studenti del liceo scientifico e del commerciale “E. Ferdinando” sarà chiesto di illustrare attraverso le storie Instagram l’onestà secondo i propri occhi. Il giovane candidato alla borsa di studio, quindi, non dovrà presentare il classico elaborato scritto, ma dovrà usare gli strumenti oggi a loro più vicini, che consentono poi la diffusione del messaggio in maniera istantanea.
A proclamare il vincitore sarà una commissione presieduta dal procuratore della Repubblica di Brindisi, Antonio De Donno, e composta da Fabio Marini, della società di produzione cinematografica e televisiva “Passo uno”, dalla nota artista e scrittrice Luisa Corna, testimonial dell’evento, e Fabiana Agnello, giornalista e presidente dell’associazione culturale “La valigia blu”, che collabora all’iniziativa lanciata dal tenente Alberto Bruno.
L’evento, patrocinato dal comune di Mesagne, si prefigge l’obiettivo di instillare nei giovani il seme dell’onestà, alla riscoperta di quei valori necessari per l’equilibrio della vita sociale, dove gli italiani di domani potranno essere custodi e guardiani di un valore ormai troppo opacizzato.

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5 commenti

Lettore lunedì, 10 Agosto 2020 - 23:17

Mi sembra un’operazione marketing seguente al polverone di quel parlamentare mesagnese che al indomani dei fatti nella caserma di Piacenza è andato a far visita alla caserma di Mesagne, il nesso ancora rimane un mistero.
Basta comunque che i libri non siano in buoni da spendere da quello che è passato dall’armeria alla libreria, e così dalla mafia e l’antimafia.
Un rappresentante delle istituzioni queste cose deve saperle! Se no siamo a posto…

Ragazza venerdì, 14 Agosto 2020 - 0:05

Da aggiungere che si definiscono “imprenditori di punta” e chi si campa di enti con soldi pubblici li ha pompati pure!
Gli sfottò sul accendere fari su Mesagne e provincia se li potevani evitare però, loro e i loro amici che vedono mafia a intermittenza.

Memoria non corta venerdì, 14 Agosto 2020 - 15:58

Come si dice, il lupo perde il pelo e non il vizio.
Domandategli a quelli che “accendono fari su Mesagne”, quante rapine sono state consumate in provincia con le armi da loro, un attimo! AFFITTATE neanche fornite.
Quanto danno è stato fatto all’immagine di questo territorio, quando sul insegna c’era un altra parola che funiva con RIA?
armeria libreria? Non è che il prossimo gioco ce lo fanno con un gioco di parole no?

Alex mercoledì, 19 Agosto 2020 - 18:37

Qui il problema è un altro: con quali soldi aprono in una cosiddetta furora 3 negozi a Mesagne e provincia e provenendo da requisiti morali non proprio brillanti, a margine di qualche presentazione di libri, puntano i FARI sugli imprenditori la cui rettitudine penale è ineccepibbile? La domanda rimane sempre inevasa.

Imprenditore serio giovedì, 20 Agosto 2020 - 13:16

A me fa specie che di questo argomento non se ne parli proprio a Mesagne: la città dove la società civile è sempre attiva, contrariamente a quanto accade tipo a Lecce, dove in occasioni di presentazioni firmacopie non si sa con quale monopolio su suolo pubblico addirittura certi commercianti-imprenditori hanno tenuto fuori la stampa! E a pochi metri da dove abita quel magistrato che proprio sulla stampa qualcosa ce l’ha fatta capire! MA VI RENDETE CONTO? DOVE SONO CMQ ARRIVATI?! Fessi per come si presentano?
Qualche intervento di chi doveva avvisare l’albo ma poi 0 e da capo.
Così accade: neanche gli dai la mano e si prendono tutto il braccio.
Società civile mesagnese? Dove sei? Li abbiamo letti i comunicati sul “liberiamoci dalla zona grigia” solo che abbiamo letto anche delle serate con cena annessa fatte con certi personaggi non tanto imbiancati.

Commenti chiusi.

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