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I ragazzi della “Materdona-Moro” nella Giornata dei Giusti

da Cosimo Saracino
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La Scuola secondaria di primo grado “Materdona- Moro” riprende il percorso formativo orientato alla riscoperta dei valori umani nella Giornata dei Giusti, una giornata istituita nel 2012 dal Parlamento di Strasburgo e successivamente riconosciuta dalla nostra Repubblica come solennità civile dedicata a mantenere viva la memoria di quanti, in ogni tempo e luogo, anche a rischio della propria vita, hanno fatto del bene salvando altre vite umane.

Il Dirigente scolastico Salvatore Fiore e i docenti delle classi terze hanno voluto cogliere l’opportunità offerta da una giornata di alto valore simbolico per rinnovare il ricordo di figure esemplari che, rispondendo al richiamo della coscienza, della legge morale, nei periodi più bui della nostra storia hanno anteposto il valore della dignità della persona ad ogni altra considerazione.

A sottolineare l’importanza di questa giornata, volta a rimarcare il valore della storia e della memoria, la presenza di un’ospite di alto profilo umano e professionale: la dott.ssa Katiuscia Di Rocco, direttrice della Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” di Brindisi, una delle più antiche biblioteche in Italia, da lei ampliata e modernizzata.

Sulla scorta di preziosi documenti donati alla Biblioteca, la dott.ssa Di Rocco ha magistralmente catturato l’attenzione e l’interesse dei ragazzi raccontando il dramma vissuto durante la seconda guerra mondiale da Gaetano De Vita e Beppe Patrono, due soldati italiani stretti da un profondo legame di amicizia. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 le loro strade di divisero: Gaetano, per essersi rifiutato di sottoscrivere la sua adesione alla Repubblica di Salò, fu internato in un campo di concentramento nazista sperimentandone tutti gli orrori che avrebbero segnato la sua vita di sopravvissuto; Beppe si unì alla resistenza romana rischiando la propria vita per difendere i valori della libertà e della democrazia.

Due destini diversi, accomunati dal coraggio di fare una scelta scomoda ma giusta, di prendere una posizione, di non piegarsi al male. Esattamente come Olga, una donna tedesca che non esitò a tendere la mano a Gaetano nella sua azienda agricola salvandogli la vita, perché il male e il bene non hanno confini netti, non si contrappongono in modo assoluto: il bene, spesso in maniera nascosta, ha un’incredibile capacità di resistere e di prevalere. Da qui l’invito della dott.ssa Di Rocco, rivolto agli studenti, di avere sempre il coraggio di fare delle scelte giuste e consapevoli, di non derogare, di assumersi le proprie responsabilità. L’evento è stato accompagnato dall’esecuzione di brani musicali a tema a cura dei docenti di strumento.

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