Sappiamo di dover affrontare un argomento di lana caprina. Di quelli che i nostri lettori su facebook definiscono un “non-notizia”. Ma lo facciamo per dare forza ad una scelta popolare. Gli antichi latini dicevano giustamente: Verba Volant, scripta manent. Per questo motivo vogliamo affermare come gli atti scritti, soprattutto delle pubblica amministrazione, rimangano nel tempo e diventano documenti di storia.
Per alcuni uffici del comune di Mesagne il Parco ‘Roberto Potì’ è ancora “Parco urbano di Mesagne di via Sasso”. La denominazione si legge nella “Determina N. 1293 del 03/08/2016 con oggetto: Affidamento in concessione per la durata di 6 anni di unità immobiliare destinata a bar per l’esercizio di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande (tipologia b) di proprietà comunale ubicata presso parco urbano di Mesagne. AGGIUDICAZIONE DEFINITIVA“.
Per tutto il testo dell’atto non c’è mai un riferimento al nome del calciatore che i mesagnesi, con un referendum popolare, hanno voluto dare al nuovo Parco. Referendum, per la verità, tanto contestato dai Cittadini attivi – Amici di Beppe Grillo che hanno pure scritto al Prefetto il quale ha chiesto spiegazioni urgenti al Sindaco sulla mancata risposta al movimento.
Dalla lettura di quell’atto ci pare, però, che ad oggi la denominazione PARCO ROBERTO POTI’ non sia entrata nel lessico di alcuni uffici comunali che ancora lo chiamano “parco urbano di via sasso”.
A questo punto è lecito chiedersi a che cosa è servita consultazione popolare?
