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Salento Fun Park, una assemblea partecipata e ricca di proposte

da Cosimo Saracino
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Si è svolta mercoledì 12 agosto l’assemblea cittadina convocata dal Salento Fun Park per discutere sull’attuale questione della concessione degli spazi dell’ex pattinodromo con un’attenzione particolare alla visione che associazioni e cittadini hanno riguardo le politiche giovanili. La presenza di numerose associazioni cittadine e della società civile, hanno reso gli argomenti trattati non un problema della singola associazione, ma dell’intera comunità mesagnese.

Diverse le tematiche affrontate e i pareri espressi dai rappresentanti delle associazioni, che hanno espresso la volontà di rimettere in discussione la delibera in questione, rivedendone alcuni punti.“E’ necessario rimettere mano a quella concessione, annullando la delibera in questione riorganizzandone il contenuto attraverso un processo partecipato che tenga conto delle necessità e delle richieste del Salento Fun Park”, afferma Yvonne Falcone rappresentante dell’associazione Amici di Snoopy e vicepresidente della consulta della cultura.

Parere questo condiviso da tutti i presenti che sottolineano la necessità che un laboratorio urbano debba essere messo nelle condizioni generare la sua economia, così come si legge nelle linee guida del bando di Bollenti Spiriti. “Un laboratorio urbano ha il fine di creare spazi di cittadinanza attiva e produzione culturale in cui i giovani possano mettere radici per evitare che scappino”, sostiene Alessandro Tartaglia, operatore culturale e designer della comunicazione, che continua: “Questi centri culturali di nuova generazione, si basano su economie ibride e residuali ed equilibri precari e non possono fare a meno del bar. Non credo che esistano centri di aggregazione di nuova generazione che hanno piena sostenibilità economica senza un bar, né in italia né altrove. Quella birra bevuta al Salento Fun Park, non è un vezzo ma socialità, scambio, conoscersi reciprocamente, riconnettere un tessuto di esseri umani.”

La centralità della sostenibilità economica di questi centri di aggregazione viene sostenuta più volte durante l’assemblea, in particolare dai rappresentanti dell’Arci Puglia e dell’Arci Santeramo che affermano la necessità di avviare percorsi di progettazione delle convenzioni che facciano della frequentazione quotidiana da parte degli amministratori, un punto saldo per individuare le necessità delle comunità in questione. Si sottolinea anche come la delibera citata sia in contrasto con una recente presa di posizione dell’Anci che afferma la necessità di sostenere e tutelare gli spazi di aggregazione periferiche dopo e limitazioni del Covid.

“Non si può ridurre la decennale esperienza del Salento Fun Park, e di tutti i giovani che al suo interno si sono formati in una semplice clausola che impedisce la somministrazione e la vendita di alcolici”, ribadisce Valeria Pesaro, rappresentante di Arci Sava e delegato di Arci Puglia.“Gli spazi urbani comunali, sono la linfa vitale dell’associazionismo locale e pensare che questi siano limitati da paletti imposti dall’amministrazione di turno, è un pericoloso precedente per tutte le associazioni”, sostiene Andrea Tenore di Mesagne Bene Comune.“Se questi sono i termini con cui l’amministrazione vuole concedere gli spazi pubblici che ha promesso alle associazioni, noi, come Mesagne Bene Comune, non siamo interessati, perchè non si può immaginare il sereno sviluppo della vita associativa con la pesante ingerenza della politica”, continua Marica Capraro.

Tutti i presenti si sono trovati concordi con il punto di vista del presidente del Salento Fun Park, Marcello Ostuni, che argomenta l’idea che sia necessario permettere alle associazioni di fare impresa sociale, generare economia, poter retribuire chi lavora, nel solco dell’ultima riforma del terzo settore.

“La città di Mesagne, negli anni ’90 ha vissuto un periodo florido delle politiche giovanili” sostiene Tiziana Mingolla, parte del direttivo del Salento Fun Park che continua, “la progettazione partecipata di queste politiche in questo settore è fondamentale e la delibera oggetto della contesa dimostra l’assenza di una precisa idea dello sviluppo delle politiche giovanili, da parte dell’amministrazione cittadina”.

I partecipanti all’assemblea, infine, si sono trovati concordi sulla necessità di un percorso partecipato dalle associazioni con alla cittadinanza e l’amministrazione per giungere a una coerente politica sociale della città, e nello specifico giungere ad una modifica della convenzione che sia accettabile e sottoscrivibile dal Salento Fun Park, che al momento si fa portavoce delle criticità dell’associazionismo cittadino nei confronti delle politiche dell’amministrazione comunale. Intanto la riunione che era stata fissata tra le parti per oggi è stata annullata a causa dell’assenza del legale del comune di Mesagne ed è stata rimandata al 24 agosto. Ci teniamo a ringraziare tutti i presenti all’assemblea del Salento Fun Park. Il vostro interesse è la nostra corazza d’oro e non mancheremo mai di riconoscerlo. Foto Stefano Pasimeni e Nuck

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23 commenti

Dahser venerdì, 14 Agosto 2020 - 23:28

Lo sapete chi usò per la prima volta l’espressione “società civile”? Uno che partecipò all’occupazione del Leoncavallo di Milano e voi tutti come vi si presentate, con quei processi non centrate niente.
Cercatevi fuori da questi contesti un lavoro.
Lasciate perdere chi vi ha detto, tentateci o, questo è previsto dal bando.
O non ne uscirete mai! È questo che vi frega tutti.

Studente di sociologia venerdì, 14 Agosto 2020 - 23:35

A me designer della comunicazione mancava.
Ma rivordo benissimo quando questa associazione non ha indetto un bando per reclutare “responsabili della comunicazione” ma ha invitato a spedire loro curriculum da valutare.
Su, delle manie “manageriali” fanno sempre male.

Danilo sabato, 15 Agosto 2020 - 0:26

Io suggerirei a chi negli anni 90 non era nato, di non farsi riempire la testa di chiacchiere e quindi di evitare di riportare alla storia di questa città fatti mai accaduti.
Per quello che ricordo io, negli anni 90 si tentò una campagna elettorale non tanto differente da quelle che si tentano di fare ora, dove le associazioni presenti a Mesagne sono ben 117!
Se poi dobbiamo continuare una campagna elettorale che non è stata fatta neanche trentanni fa, siamo sulla buona strada.

Nando sabato, 15 Agosto 2020 - 0:33

Si fa un po’ fatica a seguire la tempesta di parole d’ordine prese un pò di quà un pò di la.
Si fa anche un po fatica a sentire sbandierare i 2 laboratori urbani di Mesagne e poi non trovare su internet una sola iniziativa fatta di pari passo!
Quindi anche la sua assenza nonostante un partere di rappresentanti anche da 2 province, si vede.

Cinquantenne sabato, 15 Agosto 2020 - 0:42

Il pezzo forte penso siano gli anni novanta vero?
Comico comunque vedere chi in quegli anni si adoperò a distruggere quel poco che si era creato, per meri interessi personalistici, grazie ai quali si è acquisita la cosiddetta nomina,
oggi ancora a insistere su che cosa?

Serena sabato, 15 Agosto 2020 - 0:50

Io penso che avete le idee un po’ confuse.
Su questa pagina così come nei “comunicati” di qualche giorno fa, leggo di chi si scagliava contro la movida e i suoi bar… che tra l’altro lui e il suo gruppo e non tutta la cittadinanza mesagnese, frequenta!
E ora mi difende lo stesso fornitore di birra!
Ma ce sta sciucamu… a nuzzuli?

Così sabato, 15 Agosto 2020 - 0:57

Quelli che creano cittadinanza attica… CHE PAROLONI e fanno produzuone culturale…
Non se lo scrivono sulls testa……

Studente sabato, 15 Agosto 2020 - 1:24

Il problema è come si presenta.
Da una ventina di anni a questa parte,
di pari passo al tracollo delle iscrizioni alle uniiversità, sono nate queste facoltà strane: scienze sociali… del territorio…
Di conseguenza, chi le ha frequentate, si é messa in testa che deve trovare un lavoro in quel settore: il “sociale” che non esiste!
E che succede quando non lo trova, “lo cerca” per anni… e succedono questi fenomeni.

Una che lavora mercoledì, 19 Agosto 2020 - 18:49

Questo, e i genitori che sono quelli che hanno pagato! Giustamente insistono: tentaci! Fino a quando non vedono i risultati.
Ammazza che fenomeno!

Viviana sabato, 15 Agosto 2020 - 1:34

A me fa sorridere la politologia di questo comunicato perchè a Mesagne si è scatenata questa moda che personalmente pensavo rientrata…
E poi la conclusione: ci teniamo a ringraziare tutti i partecipanti, timbro del associazione☺

Nino sabato, 15 Agosto 2020 - 1:47

Certo che ha ragione chi dice che i trentenni erano gli unici che non s erano visti sulla scena politica negli ultimi trent’anni.
E ma se il tempo che mancava deve essere riempito alla rinfusa, lasciamo perdere.

Doriana sabato, 15 Agosto 2020 - 1:51

Signori, io penso che di frottole sul passato glorioso ve ne siete fatte raccontare proprio parecchie, peccato che questo passato glorioso lo si apprende solo dalle dichiarazioni in calce, ma poi non è mai esistito.

Emiliano sabato, 15 Agosto 2020 - 1:56

Di questi arrampicatori, per raggiungere il niente, penso che ne abbiamo già sentite tante.
Forse 10 anni sono più che sufficienti per capite che bisogna tentare altro, no?

Simona sabato, 15 Agosto 2020 - 2:00

Vabbè ma a sto punto se la dovete voltare a cantina… che birra sia.

Sportivo sabato, 15 Agosto 2020 - 2:07

Perchè non dite che alla base c’è un poncio?
Siete un associazione sportica? Si, punto.
Non ho mai visto una palestra con il frigo degli alcolici.

COSIMO QUARANTA sabato, 15 Agosto 2020 - 11:24

Il punto vero è che l’ Amministrazione Comunale di Mesagne non ha una strategia proiettata nel futuro per quanto riguarda le politiche giovanili e in particolare le politiche sociali più in generale. A tal proposito latitano gli stimoli a mettere in pratica percorsi di cittadinanza attiva che mettano i giovani a confronto sui temi che riguardano il territorio. La vicenda del SFP è emblematica di una certa difficoltà degli amministratori mesagnesi a rendersi conto dell’ importanza di certi spazi di aggregazione. Soprattutto a Mesagne, incastonato in un territorio depresso dal punto di vista economico, sociale e ambientale, dove si ha bisogno di questi spazi per alimentare lo scambio di idee e proposte che diano risposte ai bisogni dei cittadini. In qualsiasi forma, artistica, culturale, sportiva, ricreativa ecc.. Mi fa specie ricordare che nell’ultima campagna elettorale il Sindaco eletto aveva puntato sui giovani per cui tante liste a suo sostegno erano formate da tanti giovani. Senza dubbio è stato l’aspetto positivo quello di aver dato spazio ai giovani per dare spinta e innovazione alla politica cittadina per il governo della città. E proprio per questa impostazione voluta dal poi eletto Sindaco mi sarei aspettato una rivoluzione copernicana sul modo di intendere la politica a servizio della città. Mi sarei aspettato il proliferare in città di spazi sociali di aggregazione che favorissero la cittadinanza attiva e non solo per i giovani. Mi sarei aspettato più apertura alla partecipazione dei cittadini ai processi decisionali per le esigenze della città. Mi sarei aspettato il rafforzamento del ruolo delle consulte cittadine affinché potessero fungere da guida e da indirizzo all’ Amministrazione rispetto ai bisogni della città. Mi sarei aspettato più valore e più spazi da dare alle associazioni di volontariato mettendo a disposizione luoghi fisici di proprietà comunale per lo svolgimento delle proprie attività. Mi sarei aspettato la promozione degli esempi virtuosi sperimentati e consolidati di politiche giovanili e sociali innovative da replicare sul territorio brindisino e oltre ma di tutto questo neanche l’ombra. Almeno da quella che è la mia modesta percezione. E questo mi dispiace assai e temo che anche a sto giro Mesagne si giochi l’opportunità di fare il salto di qualità che metta i cittadini e soprattutto i giovani al centro della partecipazione alla vita sociale ed economica della città.
Uno spazio come quello del SFP ha una importante funzione sociale che previene la devianza minorile, che diventa luogo di aggregazione e dibattito sui temi della legalità contro la criminalità organizzata (non dimentiamo che la nostra Mesagne è anche famosa nel mondo per aver dato gli illustri natali alla quarta mafia italiana ovvero la sacra corona unita).
Uno spazio come il SFP diventa luogo e presidio di discussione sui temi dall’ antifascismo e dell’ antirazzismo, che diventa luogo di riferimento sui grandi temi dell’ ambiente, della salute e del lavoro che attanagliano questo territorio, diventa spazio aperto alle idee e alle proposte culturali e artistiche. Diventa spazio di vera cittadinanza attiva e punto di riferimento per chiunque, dai più grandi ai più piccini, che voglia dare un contributo alle discussioni. Diventa luogo di altro e altro ancora dove tutti hanno pari dignità e si sentano liberi e a proprio agio, anche per bersi una birra con i propri amici per parlare del più e del meno. Proprio per questi motivi una Amministrazione degna di tale nome ha il dovere di valorizzare e sostenere queste situazioni per facilitare la crescita culturale del suo territorio e favorire la partecipazione alla cittadinanza attiva. Forse è miopia, forse sarà la mancanza cronica di lungimiranza delle varie amministrazioni che si sono susseguite in questi ultimi decenni, forse sarà una incapacità per limiti mentali di alcuni amministratori che non comprendono bene cosa hanno tra le mani come potrebbe essere, chissà, che ci siano disegni precisi affinché queste dinamiche debbano essere soffocate per i noti reconditi motivi e l’ipotesi non è peregrina, specialmente alle nostre latitudini per cui l’ attenzione degli amministratori dovrebbe essere massima.
Mi auguro che il Sindaco e tutta l’ Amministrazione Comunale, comprese le forze politiche di maggioranza e di opposizione presenti in Consiglio Comunale, facciano uno sforzo a superare questo empasse e che ci mettano una pezza a questa… “leggerezza”… e soprattutto che mettano in dell’agenda in uno dei prossimi consigli comunali la strategia per politiche giovanili e sociali per il prossimo futuro. Non solo per dare dimostrazione che quello che è successo ultimamente con la vicenda del SFP è stato solo frutto di sottovalutazioni e clamorosi equivoci ma servirà principalmente per sgomberare il campo dai cattivi pensieri che col passar del tempo galoppano sempre più nella mente dei mesagnesi.
1,10,100,1000 Salento Fun Park a Mesagne e ovunque

Cosimo Quaranta

Antonio r. lunedì, 17 Agosto 2020 - 13:41

Ma tu, nei mai accaduti anni 90
Non eri nel msi?

Capelli bianchi mercoledì, 19 Agosto 2020 - 18:17

Tra le mille parole fatte, messe a minestrone nelle dichiarazioni degli “esponenti” di questa associazione, minestrone veramente insipido…
Non mancano quelle prese a prestito dal mondo dei furono, centri sociali, difficile pensare che i loro servizi d’ordine sarenbero rimasti con le mani in mano di fronte a certo furto 🙂
Chi vi parla è lontano anni luce dai centri sociali, ma bisogna ammettere che in fatto di cultura, musica, arte, hanno avuto un peso notevole.
Ora, comico vedere chi a Mesagne si adoperò per farne chiudere uno, per poi inventarsi la candidatura del fratello per farlo riaprire, e da quel fallimento personale, ma da riversare sulla collettività questa rincorsa di associazioni e controassociazioni di cui non se ne può più.
Ricordiamolo i centri sociali non erano associazioni ma al contrario delle ass. Avevano efficienti servizi d’ordine interno.
Uno che partecipò a quella campagba elettorale del 1992

Maurizio giovedì, 20 Agosto 2020 - 12:29

Io mi domando… ma com’è che certi pluricinquantenni parlano da anni delle mitologie degli anni loro novanta mischiando favi e fogghi! E poi sui social dove oggi si vede tutto! MAI UNA FOTO, UN VIDEO! UNA TESTIMONIANZA ma solo i loro racconti e I vostri mi piace?!
E aggoungo di decine di associazioni dove si sono seduti negli ultimi venti anni per raccontare chiacchiere e non concludere NIENTE! per loro e per chi li legge.

Dubbiosa giovedì, 20 Agosto 2020 - 12:36

La domanda sorge spontanea: ma 130 associazioni che si rincorrono da anni, non saranno troppe? Perché tutto fanno tranne parlarsi tra di loro? Su non tutti ma un centinaio dovremmo sentirle se è vero che è un problema pure loro.

Michele sabato, 22 Agosto 2020 - 19:41

Fa un po’ sorridere vedere questo miscuglio di “parole d’ordine” che un normale lettore di giornali non fa fatica a riconoscere 🙂
Ma venendo ai social, appunto, com’è che questi pluricinquantenni, nell’epoca dei social appaiono su di essi solo con le loro dichiarazioni mitologiche… e poi SOLO i Mi piace dei trentenni che li acclamano?!
Mai un’ attestazione di stima neanche di un quarantenne… mai una foto (UNA!!) dei loto bei tempi andati 🙂

Pietro domenica, 23 Agosto 2020 - 13:13

Forse sbagliando hai scritto bene: loto!
Sono falsi o non si capisce ancora?

Davide domenica, 23 Agosto 2020 - 14:47

Ma vi siete mai affacciati a una riunione di questo sfp? Tutti devono venire ma poi la linea che deve passare e la loro!
E delle trentenni che stanno sempre li mò 27 28 che quasi spiano intimorite ai lati, quasi sia qualcosa di estraneo! Di quale aggregazione parlano se non fanno entrare nelle riunioni quelli che stanno sempre li?

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