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Centro Storico, Palma Librato: “Una bellezza da cui ripartire”

da Cosimo Saracino
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Nella discussione aperta sul Centro Storico accogliamo l’intervento dell’assessore all’Urbanistica, lavori pubblici, centro storico, decoro urbano e patrimonio Arch. Palma Librato. Vi invitiamo a leggere anche gli altri articoli che trovate qui sotto.

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Se “ogni pietra rappresenta il singolare conglomerato di una volontà, di una memoria, a volte di una sfida e ogni edificio sorge sulla pianta di un sogno” come sosteneva Margherite Yourcenar, il nostro centro storico deve essere stato il risultato di tanti sogni sovrapposti, di rappresentazioni del proprio alto valore civile e sociale, espressione di numerose, stratificate e antiche volontà. Ogni volta che lo attraverso ho la sensazione di muovermi tra frammenti spezzati da una melodia musicale di altissime tonalità e provo un senso di disagio che colmerò soltanto quando saremo stati in grado di dargli dignità.

Il centro storico di Mesagne con il suo castello sono la nostra storia più bella, segnano l’appartenenza culturale al nostro territorio, antichissimo e prezioso come il più bel gioiello di famiglia che possiamo mostrare, ma fragile e delicato.

Nelle politiche urbane degli ultimi 10 anni si è cercato di rivalutare i centri storici in quanto considerati le risorse più importanti per i rilanci economici e turistici delle città pugliesi ed italiane. Per questa politica è più facile conseguire risultati in tempi ragionevoli se si tratta di città costiere, in cui la componente “mare” gioca un ruolo di attrazione significativo per almeno sei mesi l’anno; per le città dell’entroterra i tempi per conseguire risultati di rivitalizzazione sono molto più lunghi e i piani attuativi non sempre danno i risultati attesi.

Le politiche di rilancio che hanno avuto più successo altrove, in ogni caso, partono dalla diffusione della consapevolezza del patrimonio per poi intraprendere altre linee strategiche che mirano a ridare polarità al centro. Di sicuro il nostro centro storico con i suoi spazi pubblici (strade, vicoli, piazzette) e la sua architettura (monumenti, edilizia minore) gioca un ruolo significativo nelle strategie da intraprendere per riaffermare l’identità di Mesagne, rilanciare la cultura, il turismo quanto l’economia.

Già nei primi mesi di amministrazione, abbiamo dichiarato, con le azioni che potevamo mettere in campo, il nostro interesse per il centro storico per il quale la nostra attenzione è molto alta, sia relativamente alla fragilità strutturale (mi riferisco ai dissesti) per i quali stiamo valutando le azioni da intraprendere, sia all’affermazione della bellezza, una bellezza che diviene 2.0, per usare un linguaggio giovane e contemporaneo, in quanto si vuole semplicemente rieditare e rivalutare gli antichi splendori.

L’architettura, la gradevolezza degli spazi, l’arredo urbano, infatti, sono le basi per ridare smalto al senso di accoglienza che questi spazi hanno naturalmente e che, invece, hanno perso gradualmente: da qui si riparte.

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