Sono passati dieci anni da quando ci ha lasciato ma non si possono dimenticare la sua gentilezza, l’educazione, la discrezione, la semplicità, l’umiltà, che lo hanno reso ciò che era e che è rimasto impresso nella mente di tutti, tifosi e non. Oggi sono dieci anni, Dio solo sa quanto ne avremmo davvero bisogno tutti; ci manca il calcio gentiluomo e carismatico di una persona perbene. La sua generosità e aiuto ai compagni altro non erano che manifestazioni calcistiche del suo altruismo.
L’eleganza e la gentilezza di Roberto, sono stati e saranno per sempre il più bel manifesto che hanno meglio incarnato il suo stile. Così è diventato ciò che a nessuno, neanche ai campioni più osannati, riuscirà mai. Su quel campo da gioco oggi diventato parco, Roberto ha passato gran parte della sua vita, prima da bambino che sogna di essere calciatore, poi da calciatore che ha fatto diventare realtà il sogno, poi da allenatore e infine da presidente-commissario del suo Mesagne.
Ritorna alla memoria la figura esemplare del calciatore, dell’allenatore, del presidente e dell’uomo. Nel mondo degli urlatori del calcio lui aveva una grande dote:il silenzio. Passò una vita da sportivo e poi da dirigente nel cercare di migliorare e rinnovare quell’attività che lui aveva tanto amato: il calcio. Dire che si trattasse semplicemente di una bandiera giallo-blè sarebbe dire poco. Roberto è stato per il Mesagne più di uno dei tanti protagonisti del calcio che hanno vestito quella casacca per tanti anni, anche perché i grandi atleti passano, ma un uomo come lui quelle tinte giallo-blè ce le aveva tatuate sul corpo e se le è portate con fierezza per tutta la vita, fino al 14 settembre del 2014, quando nonostante una dura lotta ha perso la battaglia con la malattia.
C’era l’aspetto umano, umiltà fedeltà e amore. Roberto era una persona con l’inarrestabile impegno a favore degli ultimi, contro le disuguaglianze, per l’inclusione. A portarlo via è stata una malattia atroce per come cancella il ricordo e l’identità degli uomini, ma nessuna senescenza, individuale e collettiva potrà mai sbiadire il ricordo di Roberto. Una vita spesa su quel campo sportivo ora diventato parco. Nei prossimi giorni, l’associazione “parco R. Potì“ con l’impegno e l’aiuto concreto dell’Amministrazione Comunale di Mesagne con in testa il Sindaco, sta organizzando una serie di eventi sia di carattere sportivo (torneo di calcetto non competitivo) e sia musicali e culturali proprio per ricordare Roberto. Le diverse manifestazionisi svolgeranno al parco urbano “R. Potì “, vero polo attrattivo della città di Mesagne.
Sembra ieri, ma sono passati dieci anni, il tempo necessario perché diventi ufficiale l’intitolazione del parco e si costruiscano dei percorsi che rendano più attrattivo e accogliente il nostro parco che ci invidiano tutti.