Dalle prime ore della mattinata odierna, nelle province di Brindisi e Lecce, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Venezia, con il supporto del personale del Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Venezia – Dott.ssa Roberta Marchiori – in accoglimento della richiesta del Pubblico Ministero, Dott. Giorgio Gava, nei confronti di 4 soggetti italiani, tutti pluripregiudicati e provenienti dalla provincia di Brindisi, ritenuti responsabili a vario titolo del reato di “rapina pluriaggravata in concorso e porto e detenzione illegale di arma da fuoco” . I soggetti sono: ANDRIOLA Francesco, 39enne, PAGANO Luciano, 34 enne, UGOLINI Ugo, 32enne, CANNALIRE Maurizio 57 enne.
Le misura cautelari sono state emesse a seguito della prolungata attività investigativa (convenzionalmente denominata “GoldRiver”), svolta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Venezia ed avviata a seguito dell’efferata rapina a mano armata avvenuta il 13.10.2017 nella gioielleria “Canova” di Dolo (VE).
In quell’occasione due malviventi, a volto scoperto e sotto la minaccia dell’arma, avevano brutalmente malmenato la proprietaria dell’esercizio ed un anziano cliente, che venivano immobilizzati a terra legandogli mani e piedi con delle fascette da elettricista, riuscendo ad impossessarsi di gioielli ed orologi per un valore complessivo di circa 45.000,00 Euro. Nelle fasi culminanti della rapina, due adolescenti del luogo, che stavano transitando in prossimità della gioielleria, si rendevano conto del colpo in atto e con il proprio smartphone chiamavano il 112.
I due giovani, mentre fornivano all’operatore della Centrale Operativa i dettagli di quanto stava accadendo, nonostante la situazione di estremo pericolo venutasi a creare ed incuranti delle possibili conseguenze, inseguivano a distanza i malviventi, nel frattempo usciti dal negozio con il bottino, desistendo solo a seguito della minaccia armata da parte di uno dei rapinatori che continuava la fuga a piedi, mentre il complice saliva su un’auto sulla quale riponeva la refurtiva. Sul posto sopraggiungeva immediatamente una pattuglia della Tenenza dei Carabinieri di Dolo.
Il Maresciallo, avvertito da alcuni testimoni che i malviventi avevano imboccato a piedi uno stretto vicolo, tentava di inseguirli con una bicicletta prestatagli da un passante e, lungo il tragitto, incontrava i due ragazzi che gli riferivano di una Fiat Punto di colore bleu utilizzata da uno dei due rapinatori, subito dopo incrociata e della quale riusciva a rilevare parte della targa (poi individuata interamente grazie alle telecamere di videosorveglianza in zona).
Partendo dal possibile utilizzatore del veicolo ed attraverso le successive indagini, anche di natura tecnico-scientifica, condotte con la fattiva collaborazione di tutti i testimoni, è stato possibile raccogliere importanti, molteplici e concordanti indizi per l’identificazione dei due autori materiali della rapina e di due complici, risultati avere avuto funzioni di appoggio operativo e logistico, compiendo il sopralluogo preliminare sull’obiettivo e agevolando la fuga dei correi, nonché il compito di ricettare la refurtiva. E’ stato acclarato che tutti gli indagati, subito dopo la rapina, hanno fatto rientro in Puglia, loro terra di origine, dove i preziosi sarebbero stati rivenduti. Gli arrestati sono stati associati alle case circondariali di Brindisi e Lecce.
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